Eternit bis, la Procura generale chiede di “spacchettare” il processo di Guariniello
▶LACONFERMA dello “spacchettamento” dei processi per le morti d’amianto nel processo Eternit, imbastito dall’ex pm torinese Raffaele Guariniello, è stata chiesta dal sostituto procuratore generale della Cassazione Delia Cardia ai giudici della Prima sezione penale che dovranno decidere. Se prevalesse la tesi del Pg Cardia, i procedimenti suddivisi per competenza in base alla localizzazione degli stabilimenti di produzione della micidiale fibra rimarrebbero dove sono, ossia a Vercelli che procede per la maggior parte delle 258 vittime, Napoli, Reggio Emilia e, ovviamente, Torino. A spacchettare i fascicoli era stato il gup torinese il 29 novembre 2016 decidendo anche di contestare all’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, ultimo responsabile per Eternit Italia, il reato di omicidio colposo e non volontario. “Se sarà confermata la decisione del gup – ha spiegato a margine dell’udienza l’avvocato Ezio Bonanni che difende alcune parti civili – il processo rimane spartito in quattro tronconi, per di più con la maggior parte dei casi prescritti, perché per tutte le vittime che sono morte prima del 2005 ormai è maturata la prescrizione. I casi aperti riguarderebbero poche decine di morti per amianto”. Bonanni assiste parti civili al processo incardinato a Torino e rappresenta “centinaia di casi di persone morte o ammalate nel Napoletano per le quali devono ancora iniziare le indagini”. A Napoli, ha informato Bonanni, il tribunale procede per omicidio colposo, come quello di Torino. A chiedere l’intervento della Cassazione sono stati il procuratore generale di Torino e il pm del capoluogo piemontese. C’è una memoria a sostegno dell’avvocato Marco Gatti che rappresenta il Comune di Casale Monferrato (Alessandria), il territorio più colpito dove gli abitanti continuano a morire e ad ammalarsi. In Cassazione era presente Titti Palazzetti, sindaco di Casale Monferrato, e una delegazione dell’Afeva, l’associazione dei familiari dei morti per l’Eternit, guidata da Assunta Prato. Hanno espresso “rammarico” per la requisitoria del Pg alla quale non hanno assistito perchè l’udienza era a porte chiuse.