Anche a B. piace il governo di Paolo: “Senza vincitori, resta questo e si rivota”
La Lega lo attacca: “Mai con lui”. La replica: “Ma lo dice la Costituzione...”
Matteo Renzi praticamente non lo nomina. Mentre Paolo Gentiloni sì. “Nel caso nessuno riuscisse ad avere una maggioranza, la soluzione più corretta sarebbe quella di continuare con il governo Gentiloni per poi tornare alle urne”, dice Silvio Berlusconi alla 22esima presentazione in carriera dei libri di Bruno Vespa. La cosa gli provoca l’ennesimo incidente con la Lega: “Mai con Gentiloni”, scandisce il numero 2 Giorgetti. Replica Silvio: “Ho detto quel che dice la Costituzione”.
L’EX CAVALIERE era sembrato sposare la linea Mattarella, che non vuole un premier dimissionario, così che il Paese possa avere una guida in caso di risultati elettorali poco chiari. Ma l’ex Cavaliere esclude anche l’ipotesi si larghe intese: “Non ci sarà nessun inciucio col Pd”.
Che nel centrodestra tiri aria di vittoria lo si vede dalla folla che ieri ha riempito il Tempio di Adriano, a Roma, dove si è svolta la presentazione di Soli al comando. Partita col botto: “Mussolini non era un dittatore”, esordisce Berlu- sconi, salvo poi dire che stava scherzando. Ma se alle ultime presentazioni “vespiane”, gli anni scorsi, si notavano molte sedie vuote – e i capigruppo forzisti dovevano tempestare di sms deputati e senatori per farli partecipare - ieri ci volevano i buttafuori tanta era la calca, soprattutto femminile, sempre ottimo marcatore dello stato di salute del berlusconismo.
L’atto di presenza non è ne- cessario solo per i politici in cerca di seggi sicuri, ma un po’ per tutti. Quindi a un certo punto ecco svettare persino Er Mutanda, alias Antonio Zequila, attore e personaggio tv noto per una rissa con Adriano Pappalardo. O la presentatrice Katia Noventa, che non la finisce più di filmare con lo smartphone. In prima fila pure Myrta Merlino. Qualche poltrona dietro, elegantissima, donna Marisela Federici bersagliata dai flash. Ma la nobiltà è rappresentata anche da Guglielmo Giovannelli, figlio del principe Carlo, scomparso poco più di un anno fa.
Poi moltissimi parlamenta- ri, terrorizzati dal rinnovamento annunciato da Berlusconi: dei 200-220 possibili eletti, un terzo saranno volti nuovi. “Presenteremo una squadra parlamentare e di governo profondamente rinnovata, con tanta società civile”, ha ribadito ieri l’ex premier provocando un brivido lungo la schiena dei presenti. Tutti in cerca di uno strapuntino nel prossimo Parlamento, a partire dalle donne, che ieri abbondavano: Micaela Biancofiore, Laura Ravetto, Stefania Prestigiacomo, Gabriella Giammanco, Nunzia De Girolamo, Anna Grazia Calabria. Tra le prime file anche il braccio ar-
Posti in piedi Silvio presenta il libro di Vespa e arrivano tutti quelli in cerca di seggio e visibilità, pure Er Mutanda
mato di Berlusconi al Csm, Alberta Casellati, data in lizza come futuro Guardasigilli. Ma pure la presenza maschile era notevole. Antonio Razzi, per esempio, e poi Franco Carraro, l’attuale consigliere Agcom Antonio Martusciello, l’ex sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo, gli ex fittiani di ritorno Rocco Palese e Francesco Pao- lo Sisto, Francesco Giro, Simone Baldelli. Mancavano, però, Romani e Brunetta. Mariano Rabino (ex montiano), appena transitato nella quarta gamba con Enrico Zanetti, si aggira nervoso: “Abbiamo aspettato Lupi, ora possiamo partire. Martedì presenteremo nome e simbolo”. Presente al gran completo, infine, lo staff ber- lusconiano: Licia Ronzulli con accanto il giornalista Mediaset Alberto Barachini, Sestino Giacomoni, Roberto Gasparotti e Andrea Ruggieri (che è pure nipote di Vespa).
BERLUSCONI, che sente il vento in poppa, è noioso e prolisso, ma ne ha per tutti. “Forza Italia raggiungerà il 30%”. “Con Alfano è stata una telefonata di cortesia ma per lui porte chiuse (forte applauso, ndr), mentre Lupi è il benvenuto”. “Da quando ho iniziato la campagna elettorale sono passato da 75 a 78 procedimenti giudiziari”. “I grillini sono una sciagura”. E c’è pure Salvini che minaccia di sospendere tutti gli incontri con Forza Italia per il no al ddl del leghista Molteni: “Non sopravvalutate i capricci di Salvini”. E la frecciata per Renzi? Non pervenuta.