Boschi, altra riunione pro Etruria E il tramite con Vegas era Verdini
L’ex ministra chiese a Denis il numero di Vegas durante le trattative Renzi-B.
■ L’ex Ad di Veneto Banca conferma l’incontro del 2014 nella casa di papà Boschi per arginare Bankitalia che voleva la fusione con Vicenza. Il capo della vigilanza di Via Nazionale, Barbagallo, ora rischia: il Pd lo accusa di aver mentito alla Commissione sul risiko bancario e chiede una nuova testimonianza giurata
Nell’aprile
del 2014 la Popolare d’Etruria era una banca ritenuta sana. Escluso il consiglio di amministrazione e Banca d’Italia, nessun altro poteva essere a conoscenza delle difficoltà dell’istituto di credito. Eppure, in quell’aprile 2014, la neoministra per le Riforme Maria Elena Boschi già sfruttava il suo ruolo istituzionale per occuparsi proprio della banca di Arezzo.
L’E NN ES IM A conferma dell’attivismo di Boschi arriva da un retroscena pubblicato ieri da Corriere e Messaggero: Boschi si rivolse a Denis Verdini per mettersi in contatto con il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, proprio per parlargli di Etruria.
Il fondatore di Ala ieri ha confermato l’indiscrezione ad alcuni suoi stretti collaboratori. “Non ricordo bene, ma credo che lei mi chiese il numero di Vegas e io, dopo averlo avvisato e una volta avuto il suo consenso, glielo diedi. Nulla di più”, ha confidato stupito del clamore suscitato dal dettaglio. Ed è invece un dettaglio importante perché dimostra non solo che, a differenza di quanto lei stessa ha sempre sostenuto, Boschi sia intervenuta in prima persona per Etruria ma soprattutto che lo abbia fatto quando l’a r g omento era e doveva essere di esclusivo interesse del cda. Un cda – va ricordato – nel quale il padre Pier Luigi sedeva come consigliere dal 2011 e di cui diventerà vicepresidente nel maggio del 2014.
L’ATTUALE sottosegretaria ha più volte e con fermezza negato ogni suo interessamento, spingendosi anche a sostenere di non aver mai neanche parlato con il padre della banca. Anche in questo è stata ora smentita. Vegas in sede di audizione ha tra le altre cose dichiarato infatti che in uno degli incontri avuti con Boschi, lei gli comunicò che il padre a breve sarebbe diventato vicepresidente.
Non basta. Per contattare il presidente di Consob, l’allora ministro si rivolge a Denis Verdini ma non perché amico personale ma perché sua controparte in sede istituzionale: con Lorenzo Guarini e Roberto D’Alimonte, Boschi in quei mesi faceva parte della delegazione che per conto del Pd doveva stilare le riforme oggetto del patto del Nazareno insieme alla delegazione di Forza Italia composta da Massimo Parisi, Francesco Paolo Sisto e Verdini.
Fu infatti durante uno di questi incontri, al quale par- tecipava nel suo ruolo di esponente del Pd e ministro per le Riforme, che chiese all’oggi segretario di Ala il contatto con Vegas, già parlamentare di Forza Italia. Era l’aprile 2014. Solamente sei mesi dopo, il 2 novembre 2014, divenne di dominio pubblico la notizia delle sanzioni di Bankitalia ai vertici di Etruria e l’esistenza dell’inchiesta della Procura di Arezzo sulla banca, apparve per la prima volta sul Fatto. Fino ad allora ne erano a conoscenza solo i membri del cda. Come l’ipotesi di aggregazione con Vicenza. Argomenti che Maria Elena Boschi sottopone a Vegas.
Niente di che... L’interessato è stupito dal clamore giornalistico: “Li ho solo messi in contatto”