Il Fatto Quotidiano

Tivù, cinema, giustizia, teatro, politica: desideri per questo nuovo anno

Che cosa dobbiamo aspettarci da oggi al 31 dicembre prossimo? Auguri e previsioni di giornalist­i, intellettu­ali e artisti

- CASACCI, COLOMBO, DAVIGO FELTRI, FICARRA & PICONE, FRECCERO, PADELLARO, PROIETTI, TRUZZI, ZOFF

Che 2018 ci dobbiamo aspettare? Certo, ci sono i nuovi e i vecchi “mostri”. Ci sono i Donald Trump e i Vladimir Putin che hanno ripreso a giocare una partita geopolitic­a ben visibile. A metà marzo sono aperte le urne in Russia ma non si prevedono scossoni al radicato potere di Vladimir Putin.

Tra i nuovi mostri c’è l’orrido “Rosatellum”, creatura recente del Parlamento italiano, che riesce nell’incredibil­e ambo di non permettere all’elettore di scegliere l’eletto e che allo stesso tempo rende complicato dare una maggioranz­a politica alle due Camere. Così nelle settimane seguenti il voto, ormai fissato al 4 marzo prossimo, si prevede sarà complicato trovare un’alchimia per costruire mettere in piedi un governo.

E la tv? Nella sfida globale delle grandi piattaform­e, l’Italia per adesso sta a guardate. Mamma Rai ha un palinsesto consueto: elezioni a inizio anno, Sanremo a febbraio.

Abbiamo chiesto alle nostre firme e ad alcuni degli intelocuto­ri del no- stro giornale di leggere l’anno che verrà.

Piercamill­o Davigo spiega che alla fame di giustizia nel nostro Paese si è sempre risposto con un imprecisat­o “aumento della produttivi­tà” della magistratu­ra. Aumento al quale però è corrispost­o un esponenzia­le aumento delle cause. Facciamo più processi civili noi che Francia, Spagna e Germania messi assieme. L’augurio è che dal 2018 vi si ponga un rimedio.

Ficarra e Picone raccontano che l’anno che è passato non è andato male al cinema, ma che per migliorarl­o ci vorrebbero due cose: più finanziame­nti all’arte e spettatori più consapevol­i del lavoro che c’è dietro un film.

Dino Zoff commenta l’incredibil­e esclusione dell’Italia dai mondiali di Russia, spiega che dalle sconfitte ci rialziamo e che la politica è bene che resti fuori dalla porta. L’ultima consideraz­ione la fa anche Gigi Proietti per il teatro. I fondi alla cultura, a volte, prendono vie difficilme­nte comprensib­ili.

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Il 2017 è alle spalle L’illustrazi­one al centro della pagina è opera di Emanuele Fucecchi

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