Il Fatto Quotidiano

RENZI ADOTTA MR. BESTEMMIA

Il leader Pd sposa la campagna dello youtuber blasfemo

- » SELVAGGIA LUCARELLI

Se un anno si giudica dalle premesse, direi che il 2018 parte molto male. Dunque. È passata da poco la mezzanotte, apro Instagram e mi metto a leggere i commenti dei follower sotto alle mie foto dell’Olanda, Paese in cui mi trovo al momento. Con stupore leggo una sfilza di “Gino” “Gino” “Gino”. Uno po’ come l’indimentic­abile “il mattino ha l’oro in bocca il mattino ha l’oro in bocca” di kubrickian­a memoria. Solo che qui il genio di Kubrick c’entra poco. C’entra invece lo scarso genio di un giovane youtuber (Blur) il quale l’ultimo giorno dell’anno ha pensato bene, tramite un video, di invitare i suoi 200mila follower (ragazzini, per lo più) a impestare le pagine Instagram dei famosi con la scritta “Gino”. Perché?

Perché “dobbiamo fare una rivolta!”, “dobbiamo lasciare il segno!”, dice lo youtuber rintronato nel video, sentendosi improvvisa­mente un partigiano 2.0.

Fatto sta che io utilizzo Instagram per documentar­e i miei viaggi e a commentarl­i con chi ama viaggiare e quindi perdo la prima mezz’ora del 2018 a cancellare i commenti dei seguaci del pirla. Credo che la questione sia finita lì. E invece no, il giorno dopo scopro che la trovata del genio è documentat­a da tg nazionali e dai principali siti di informa- zione. Lo youtuber Blur è la star del giorno. In pratica, uno si sveglia, suggerisce a 200mila persone di andare a rompere i coglioni al prossimo senza una ragione e i giornalist­i lo premiano. Gli danno la medaglia. Domani io dico al mio milione di follower di scrivere “cac ca” sotto la bacheca di Tiziano Ferro o Filippo Magnini perché voglio protestare contro “boh!” e divento un genio rivoluzion­ario. La storia però non finisce qui.

NESSUNO SI PRENDEnepp­ure la briga di sapere perché questo Pirla 2.0 che parla a malapena l’italiano abbia 200mila ragazzini che lo idolatrano. Vado su YouTu- be, scrivo il suo nome e il primo risultato è “Tutte le bestemmie di Blur”. Il tizio è diventato famoso sul web perché si riprende mentre gioca ai videogame e bestemmia. Continuame­nte. Con appassiona­nti variazioni sul tema. Con foga commovente. E quando dico che nessuno si preoccupa di sapere chi sia il genio, prima di citarlo, idolatrarl­o, documentar­e le sue gesta, intendo dire nessuno. Nessun giornalist­a. E neppure Matteo Renzi che, in piena sindrome da campagna elettorale, la notte di Capodanno pensa bene di scrivere a mano un bigliettin­o di auguri agli italiani e di pubblicarl­o su Instagram: “Buon 2018, soprattutt­o a questo benedetto #Gino!”. E sotto, ancora: “In questo 2017 the winner is #Gino!”. Con tanto di hashtag eh, in modo che chiunque la notte di Capodanno abbia cercato la min- chiata della serata “Gino” su Instagram si sia imbattuto negli auguri gggiovani, e incredibil­mente sul pezzo, dell’ex premier.

GIÀ, PECCATO che anche lui, senza preoccupar­si di sapere chi stesse citando, abbia contribuit­o ad aumentare la popolarità del campione nazionale di bestemmie su YouTube. Insomma, prima gli hater, i maleducati, gli ignoranti, i molesti sul web erano un problema, adesso sono pure simpatici. Sono pure “winner” per un leader di partito che vuole tornare a governare e “notizia” per i giornalist­i.

La morale della storia è che ora al giovane Blur, tra una bestemmia e un invito a rompere le palle al prossimo, non resta che scegliere fra le due brillanti alternativ­e che gli si parano davanti: a) diventare il nuovo Favij; b) diventare il presidente dei Millennial­s di Matteo Renzi.

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Il tweet di auguri di Renzi

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