LA LEGA NORD HA GIÀ VINTO LE ELEZIONI: PARLIAMONE
Le elezioni decideranno solo i seggi. La questione fondamentale è già stata risolta. Ha vinto la Lega. Perciò è della Lega che bisogna parlare. Non della Lega partito e di chi la comanda, che è povera cosa. Ma di come ha infettato l’Italia.
1) La Lega ha avuto tre incarnazioni: secessionista, anarchica, patriottico-razzista. La Lega ha inferto al Paese alcuni colpi mortali: la spaccatura dell’Italia, fondata su odio e diffamazione del Sud. Il disprezzo pubblico, autorevole (e accettato delle istituzioni), la non dimenticata esortazione a “mettere il tricolore al cesso”. E la trasformazione rapida e radicale da partito scissionista e anarcoide, a baluardo di patriottismo razzista e di difesa armata delle frontiere. Come si sa, partiti distruttivi sono diffusi in tutta Europa. Ma solo in Italia le tre Leghe (scissionista, anarchica, xenofoba) sono state quasi sempre al governo (governo Berlusconi) non hanno incontrato obiezioni di classi dirigenti delle istituzioni e della borghesia, e hanno controllato polizia e immigrazione attraverso il potere del ministero dell’Interno. La fascistizzazione dell’Italia (sotto falso nome e truccata da popolo) è ormai un fatto compiuto tramite la lotta senza quartiere contro gli immigrati, profughi o poveri, adulti o bambini, e contro i volontari accusati di salvataggio come parte di un complotto per la sostituzione delle razze. Da anni, ormai, gli immigrati, debitamente esibiti, vengono fatti apparire sempre troppo numerosi (contro la verità) e perciò minacciosi. Piccoli gruppi di donne e bambini cacciati da piccoli centri, sono parte di una “invasione”, “portano malattie” e sono immersi nella fitta diffusione di notizie false sul numero, sul costo, sui presunti e inesistenti privilegi. Il colpo di gong che ha cambiato e affossato la moralità di questo Paese, è stato l’aggancio fra un partito ritenuto dei lavoratori (il Pd) e le tre Leghe, scissionista, anarchica e xenofoba. Insieme hanno scritto e votato un trattato con la Libia che prevedeva la eliminazione completa del problema dell’immigrazione, attraverso l’eliminazione degli immigrati... Ero a Lampedusa e ho visto distruggere, per ordine della Lega ministeriale, le strutture (benché misere) di “accoglienza” perché, ci hanno detto, “non sarebbe mai più arrivato nessuno”. La storia (fine di Gheddafi) ha eliminato il progetto della eliminazione a pagamento degli immigrati. E allora, nel caos della Libia che non c’è, si è organizzato un piano altrettanto disumano: trasformare i migranti in detenuti a vita nelle spaventose prigioni libiche. Intanto bisognava impedire il progetto dell’ultimo cerchio di civiltà italiana democratica (residui di cattolici e di radicali, il Papa ma non tutti i vescovi, Manconi, ma quasi nessuno impegnato davvero nel Pd) di far diventare cittadini italiani i rifugiati nati o scolarizzati in Italia. Il tentativo è stato respinto con sarcasmo: piuttosto che avere giorni per parlare dello Ius sol i, tutti (tutti) si sono accordati: sciogliere subito le Camere. Non vedete? Non c’è tempo. Grave sfortuna nascere da straniero in Italia: resti affidato alla legge Bossi-Fini, resti senza faccia e senza diritti.
2) In tal modo la Lega improvvisamente ha vinto. È accaduto quando le Istituzioni hanno smesso di raccomandare accoglienza, vescovi e parroci si sono ribellati al Papa, prefetti e sindaci hanno rifiutato le piccole quote di esseri umani assegnate alla loro province o comuni, e han- no interrotto il rapporto con il sistema organizzativo, politico ma anche morale, del Paese. Allora il ministro dell’Interno, per non essere tagliato fuori, è diventato ministro della Guerra.
Lo ha fatto con una serie di trattati militari in Libia e in Africa, annunciando la partenza di truppe italiane per il Niger e l’immensa zona limitrofa. Da quel momento, il valore politico, militare e ideale della nuova Italia è stato ( ed è, mentre scriviamo) fermare e cacciare gli intrusi. Lo stesso ideale della Lega e dei suoi derivati, di cui abbiamo parlato.
3) A questo punto, viene diffuso come vera e fattibile, la più crudele delle leggende leghiste: il rimpatrio. Quando è possibile (poche volte lo è) “il rimpatrio forzato” è un reato, può portare alche alla pena di morte per il fuggitivo restituito al suo boia. Ma è anche un delitto contro l’umanità perché nessuno può essere privato del diritto di emigrare. In Italia non si conoscono opposizioni per questo cambiamento improvviso che ha spostato l’Italia dal primo all’ultimo posto fra coloro che cercavano di salvare i profughi (i bambini, in questo popolo di abbandonati, sono moltissimi). Un tempo le tre diverse incarnazioni della Lega erano il solo gruppo umano che invocava rigetto in mare dei migranti anche a costo della loro vita. Adesso, in Italia, si deve fare solo l’eccezione del Papa, dei Radicali e di pochi cattolici che non sono passati allo scisma dell’abbandonare in mare o in Libia i dannati della terra. Ci sarebbero dei pidini e dei 5stelle. Ma, per ragioni elettorali, non parlano.