“Reato su Vespa e Fazio, ma inutile fare le denunce”
Roberto Fico Il presidente della Vigilanza: “Chi sceglie di fare l’artista non può avere anche i benefici dei giornalisti”
■ Par condicio, la Vigilanza blinda i due “artisti”: seguiranno la campagna elettorale. Fico (M5S): “Sono comodi per i politici”
“Ipartiti si sono opposti ai nostri emendamenti, e allora vorrà dire che porremo rimedio noi del M5S: se andremo al governo, faremo una norma nel giro di 48 ore per impedire che chi abbia un contratto da artista ospiti politici durante la par condicio”. Il presidente della Vigilanza Rai, il deputato dei 5Stelle Roberto Fico, deve incassare il no della commissione agli emendamenti del M5S, che voleva vietare ai conduttori tv con contratti sopra il tetto dei 240 mila euro, cioè a Bruno a Vespa e Fabio Fazio, di ospitare politici a ridosso delle elezioni. “Ma non è un problema di persone” giura Fico.
In gioco c’erano due nomi pesanti della tv italiana. La partita era anche quella, Fico. Lo ripeto, le nostre non erano norme contro determinate persone, ma regole di buon senso per uno Stato etico, in cui i cittadini possano riconoscersi.
Vespa e Fazio fanno ascolti, producono reddito. Non è miope volerli penalizzare sotto campagna elettorale? La par condiciovige per un periodo limitato, 45 giorni prima delle elezioni. E comunque vanno rispettati anche gli altri giornalisti della Rai. Per questo apprezzo molto quanto detto al Fatto da Lucia Annunziata ( conduttrice di Mezz’ora in più, ndr), che concorda con le nostre proposte. Lei è stata coerente, accettando un contratto sotto il tetto dei 240mila euro annui. Ecco il M5S statalista con voglie di censura...
Non si possono lasciare certe libertà, e la censura non c’entra. Chi ha voluto contratti sopra il tetto deve accettare meno visibilità.
Perfino Vespa? Porta a Porta è la “terza camera”...
Di certo lui in decenni si è costruito una rete di relazioni importanti.
È vero che Forza Italia e Lega in commissione sono stati sul punto di votare i vostri emendamenti, o comunque che hanno trattato?
Fi si è astenuta su alcuni emendamenti. E alcuni del centrodestra hanno sostenuto che le proposte erano buone, ma che quella non era la sede giusta per discuterne.
In definitiva, perché vi hanno detto di no?
L’appello di Berlusconi a favore di Vespa di qualche giorno fa ha influito. Ma il punto è che i partiti vogliono mantenere lo status quo, fatto di rapporti stabili tra la politica e la Rai. Intanto ieri sera siete tornati a Porta a Porta con Luigi Di Maio. Non è incoerente? Noi non siamo fessi. Abbiamo fatto la nostra battaglia fino a che è stato possibile, ma non possiamo farci del male sotto campagna elettorale. Certi spazi tv non possono essere lasciati solo ai partiti. O lasci totalmente la televisione, oppure pretendi ciò a cui hai diritto.
Si parla molto di canone Rai. Enrico Mentana si è detto favorevole all’abolizione, aggiungendo però che andrebbe cancellata anche la Vigilanza, per sganciare la tv pubblica dai partiti.
Non sono d’accordo. Abolendo il canone verrebbero aboliti i tetti pubblicitari, e la Rai diventerebbe un’azi en da commerciale come Mediaset, mentre invece è servizio pubblico. Sulla tv di Stato la pubblicità va limitata.
E come andrebbe avanti?
Si possono ridurre i canali. La Rai va riorganizzata, rendendendola sempre più un servizio.
Il 4 marzo si vota. Teme una tv pubblica schierata? Spesso è successo, e i servizi del Tg1 talvolta sono filo-governativi. Mi auguro che i vertici ascoltino i miei appelli.
Di Maio incoerente perché va a Porta a Porta? Non siamo fessi. Abbiamo fatto la battaglia, ma non rinunciamo alla tv