L’EDITTO BULGARO SECONDO REPUBBLICA
PERREPUBBLICA c’è un nuovo “editto bulgaro”. Quello dei Cinque Stelle contro Fazio eVespa. È il titolo del colonnino in pagina 10 sul giornale di ieri. I grillini vogliono che sia rispettata la legge sulla par condicio: a condurre i talk show in periodo elettorale dovrebbero essere “giornalisti” e non “artisti”. Fazio e Vespa, comenoto, rientrano contrattualmente nella seconda categoria: un espediente che gli è ser- vito per aggirare il tetto di 240mila euro negli stipendi del servizio pubblico. Ora i 5Stelle chiedono che la Rai si comporti di conseguenza e faccia osservare le regole. PerRepubblica si chiama “editto bulgaro”. Il termine – ricordano senz’altro i colleghi – fu coniato in altri tempi, per una questione appena più grave: Berlusconi in una conferenza stampa a Sofia disse che voleva epurare dalla tv pubblica Biagi, Santoro e Luttazzi. E lo fece. L’allora premier determinava arbitrariamente i palinsesti della Rai sulla base della propria personale convenienza. Oggi i grillini chiedono di far rispettare una norma ed evitare un sotterfugio (un’opinione espressa anche da Lucia Annunziata sul Fatto di ieri). Non per il giornale fondato da Scalfari, che all’epoca guidava l’opinione pubblica antiberlusconiana. La linea l’ha dettata Eugenio: “Meglio Berlusconi di Di Maio”. E allora si riscrive anche il significato delle parole.