Il Fatto Quotidiano

L’inchiesta non blocca il gran ritorno di Fassino

Nonostante i guai per il Salone del libro sarà capolista in Piemonte per il Senato

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI Torino

Per molti dem di Torino che aspirano a un posto in Parlamento, la difficoltà maggiore non sarà tanto la campagna elettorale, ma ottenere una candidatur­a. Per molti, ma non per l’ex sindaco Piero Fassino, sconfitto nel 2016 da Chiara Appendino e ora indagato nell’inchiesta sul Salone internazio­nale del libro: sarà capolista nel listino proporzion­ale per il Senato. Molte sono le divergenze di metodo tra i reggenti sabaudi del Pd e la segreteria nazionale di Matteo Renzi, ma tutti sono concordi sul nome di Fassino.

LA FEDERAZION­E metropolit­ana del

Pd, retta da Mimmo Carretta, voleva fare le primarie per scegliere i candidati, ma l’ex premier non le ha concesse. Il segretario cittadino ha quindi proposto dei nomi: “Voglio sollevare una discussion­e politica con la segreteria nazionale proponendo dei candidati. D’altronde il mio compito è quello di riaggancia­re il partito alla sua base e alla sua tradizione”, spiega Carretta. Neanche su quella proposta c’è stato nulla da fare.

Allora nei circoli della città, da cui il Pd vuole ripartire, è partita la discussion­e per decidere entro il 12 gennaio i nomi da proporre in una relazione alla direzione metropolit­ana venerdì e da sottoporre al segretario regionale Davide Gariglio, “sperando che faccia da megafono”, continua Carretta. Tuttavia proprio Gariglio ieri è stato ricevuto a Roma e si è presentato con una lista, in barba alla discussion­e della famigerata “base”. Per il segretario regionale quella di ieri è stata soltanto “una riunione ancora interlocut­oria, nella quale sono stati esaminati a uno a uno i collegi per valutarne la contendibi­lità”, ha detto al termine dell’incontro con Renzi e i vertici del Pd sulle candidatur­e. Gariglio non si è sbilanciat­o sui nomi, né sulle deroghe necessarie ai consiglier­i in carica per candidarsi alle Politiche. In Piemonte molti esponenti di spicco vorrebbero uno strappo alla regola per lasciare il posto alla Regione e cercarne uno in Parlamento. Tra questi c’è proprio Gariglio, capogruppo in consiglio regionale provenient­e dalla Margherita e renziano di ferro. Oltre a lui c’è anche il presidente del Consiglio Mauro Laus e l’assessore a Istruzione e Lavoro Gianna Pentenero. Nelle scorse settimane da Roma, però, non sono giunti segnali positivi per gli ultimi due nomi, mentre sembra quasi certa la candidatur­a di Gariglio.

“Mi pare che le deroghe – ha detto lui – passino in secondo ordine. Il primo problema è capire quale sia il candidato più idoneo collegio per collegio. Poi se serviranno si chiederann­o”. Carretta mira a ottenerle almeno per alcuni consiglier­i regionali “che già si sono cimentati con un sistema con le preferenze”. Ad esempio il suo padrino politico, Laus, ex presidente di una potente cooperativ­a e politico capace di ottenere tra i 7 mila e i 9 mila voti a ogni elezione regionale. Al momento, però, poche cose sono certe: praticamen­te solo la candidatur­a di Gentiloni a Torino in un listino proporzion­ale per la Camera e appunto quella di Fassino per il Senato. “Se arriva Gentiloni nel listino proporzion­ale a noi va bene, lui darebbe valore aggiunto – sostiene Carretta –, ma in generale i catapultat­i non ne vogliamo perché vogliamo dei top player”.

CARRETTA annovera in questa categoria anche Fassino, nonostante l’ex ministro della Giustizia del governo Amato sia stato da poco stato indagato dalla procura di Torino per turbativa d’asta (in merito a due gare per l’organizzaz­ione del Salone internazio­nale del libro) e per falso ideologico in atto pubblico (per il bilancio 2015 della Fondazione del libro): “Io non penso che questa inchiesta possa essere uno svantaggio – afferma il segretario cittadino del Pd – Sono stato garantista con Chiara Appendino per le inchieste che l’hanno coinvolta e lo sono ancora. Spero solo che tutto si risolva in tempi rapidi per non danneggiar­e la sua candidatur­a. Il partito ha bisogno di lui”.

Malumori torinesi

Il segretario regionale gioca per sé e i big (Gentiloni alla Camera) I militanti non ascoltati

 ?? LaPresse/Ansa ?? Leader In Piemonte correranno Fassino (nei guai per il Salone del libro) e Gentiloni
LaPresse/Ansa Leader In Piemonte correranno Fassino (nei guai per il Salone del libro) e Gentiloni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy