Di Maio abiura: “Euro, non è il momento di andarcene”
L’inversione di rotta ora è definitiva: “Non credo sia più il momento di uscire dall’euro”. Ospite di Porta a Porta, il candidato premier del M5S Luigi Di M a i o abiura anni di post e m a n i f estazioni d e l M o v imento contro la moneta unica, con tanto di firme raccolte per un referendum. “Ma la consultazione è un’extrema ratio, che spero di non usare” ha ribadito per l’e n n es i m a volta Di Maio a Bruno Vespa. Però solo pochi giorni fa, il 18 dicembre, aveva ammesso: “In caso di referendum voterei sì all’uscita”. E giù polemiche a valanga.
COSÌ IERI il candidato premier, sempre più alla ricerca del voto moderato (e incalzato dalle ambasciate straniere, che in ogni incontro lo tempestano di domande ansiose sull ’ euro), ha varcato il suo Rubicone. “Non credo che per l’Italia sia più il momento di uscire dalla moneta unica, anche perché per il nostro Paese ci sarà più spazio, visto che l’asse franco-tedesco non è più così forte come prima” ha in sostanza spiegato. Ovvero, il futuro governo a 5Stelle potrà chiedere più flessibilità e spazi finanziari. Negli auspici di Di Maio, provando a fare asse con il presidente francese Macron, a cui non a caso ha inviato una lettera pubblica dal blog di Beppe Grillo, il 23 novembre scorso. Nell’attesa, i mercati e le cancellerie straniere non vanno spaventate. Perciò, in soff i t t a lo spauracchio dell’uscita dall’euro (per cui Di Maio ufficiosamente non aveva mai palpitato). Per il resto, confermata la linea sul deficiti: “Restare nei parametri del 3 per cento non funziona, dobbiamo superarlo e fare investimenti per fare sì che ci sia un gettito per lo Stato con cui pagare il debito”. E sulle alleanze post-voto, mani libere: “Il 4 sapremo quanti parlamentari prendono Grasso, Salvini e gli altri. Ma non credo che sarà impossibile convergere convergere poi con chi dice di volere il reddito di cittadinanza e le altre proposte che adesso fanno tutti”.
@lucadecarolis