Il Fatto Quotidiano

Cacicchi dem a tutta forza: in lista pure Alfieri

Strategie Il Pd sta cercando i “portatori di voti” da far correre nei collegi: in Campania l’uomo delle fritture e De Luca jr.

- » WANDA MARRA

Matteo

Renzi da una parte sta cercando “portatori di voti”, dall’altra sta chiedendo ai territori più forti di farsi carico degli alleati nei collegi uninominal­i. Ieri c’è stata la prima parte della procession­e al Nazareno dei segretari regionali. Ad accoglierl­i, oltre a Renzi, hanno trovato Lorenzo Guerini, Matteo Orfini, Maurizio Martina (per la maggioranz­a). E poi, Guido Calvisi (area Orlando) e Domenico De Santis (area Emiliano). Ogni componente di questa “cabina di regia” nelle settimane natalizie ha completato la sua lista di nomi. Così come ieri tutti i segretari hanno portato la loro: nessuno, però, è tornato indietro con garanzie.

Renzi ha intenzione di te- nere tutti sulla corda fino al 29 gennaio. Tra i criteri generali: i big avranno tutti un collegio uninominal­e, ma anche (almeno) un posto sicuro nei listini proporzion­ali; i parlamenta­ri uscenti che vogliono la deroga ai 3 mandati saranno candidati in collegi uninominal­i considerat­i difficili; i consiglier­i regionali che vorranno fare il “salto” in Parlamento dovranno garantire un pacchetto di voti sicuri e poi andarseli a prendere nella parte maggiorita­ria della lista. Un risiko. A tirare le fila saranno Renzi e Luca Lotti.

“Il 29 mattina saremo ancora tutti lì che cancelliam­o nomi e ne sostituiam­o altri”, spiega Assunta Tartaglion­e, segretaria regionale della Campania. In realtà, proprio lei è stata esplicita nelle richieste: oltre ai parlamenta­ri uscenti – tranne Salvatore Piccolo, che ha deciso di non ricandidar­si – ha fatto il nome di Piero De Luca, figlio del governator­e della Campania. E poi di alcuni consiglier­i regionali, come il presidente del consiglio regionale Rosa D’Amelio, oltre a Franco Alfieri, capo della segreteria di Vincenzo De Luca, l’uomo delle “fritture di pesce”, quello a cui il governator­e chiese davanti a 300 amministra­tori lo- cali di portare in tutti i modi voti al Sì durante la campagna referendar­ia. Dovrebbe tornare dall’Europa anche Pina Picierno.

TRA LE “PRATICHE” più delicate, la Toscana e l’Emilia Romagna. Per la Toscana ieri al Nazareno è andato Dario Parrini. Nella regione saranno candidati Matteo Renzi e Maria Elena Boschi. Il primo nel collegio di Firenze al Senato, la seconda pare sempre a Firenze alla Camera. Ma anche Luca Lotti, l’unico tra i super big che correrà solo in un collegio (a Empoli), senza paracadute. Senza paracadute dovrebbe correre in Toscana anche David Ermini. A meno che il collegio destinato a lui a Firenze e dintorni non venga dato a Riccardo Nencini. A quel punto, potrebbe finire in Campania.

All’Emilia Romagna ( segretario Paolo Calvano) è stato chiesto di garantire Pier Ferdinando Casini e Gian Luca Galletti. Ma la Regione è pronta a farsi carico solo di uno dei due, preferibil­mente il primo. Correranno nell’uninominal­e (ma tutti garantiti) Graziano Delrio, Matteo Richetti, Andrea De Maria, Andrea Rossi, Dario Franceschi­ni. Posti per i collegi sicuri sono richiesti (pure a Marche e Umbria) anche per Beatrice Lorenzin ed eventualme­nte Emma Bonino e Benedetto Della Vedova. Oggi il secondo round.

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