Crisi dei rifiuti a Roma, un altro sito nel Lazio Si tratta con l’Abruzzo
Siglato un accordo per utilizzare un impianto di Aprilia (Latina)
L’ultimo mantra sulle difficoltà di smaltimento dei rifiuti di Roma lo lancia un quotidiano: se non si troverà una soluzione entro 5 giorni la Capitale andrà in forte difficoltà. È vero, la situazione della raccolta dei sacchetti in particolare nelle strada della periferia Est non è delle migliori, perché i quattro impianti Tmb sono saturi dopo le feste di Natale. Nulla però che non si sia già visto nella Città Eterna negli ultimi quattro anni, da quando è stata chiusa la discarica di Malagrotta senza prima strutturare una valida alternativa. Ma perché la città arrivi alla paralisi della raccolta, nonostante una filiera di trattamento rigida e fragile, servirebbe la rottura o lo stop di un Tmb sommata all'impossibilità di spedire la spazzatura in altri siti. Un situazione, insomma, ben più grave dell’attuale.
UNA SOLUZIONE sembra profilarsi all'interno del territorio del Lazio. Dopo venti giorni di polemiche sul possibile conferimento in Emilia-Romagna o in Abruzzo di parte dei rifiuti romani – fino a 15 mila tonnellate in due mesi – ieri l'Ama, la partecipata dei rifiuti del Campidoglio, ha siglato un'in-
tesa con la Rida Ambiente che dispone di un Tmb ad Aprilia (Latina). Qui verranno trattate fino a 40 mila tonnellate di immondizia romana nel 2018. L'azienda infatti dispone di diverse migliaia di metri cubi di rifiuti da poter conferire nel suo impianto ma al momento non lo utilizza per una controversia con la Regione Lazio. “L’accordo ha decorrenza immediata e rientra tra i normali conferimenti effettuati all'interno della Regione”, spiega l'Ama. Se l'intesa entrerà subito a regime potrebbe diminui- re il rischio di crisi nello smaltimento e chiudere la fase di criticità seguita alle festività di fine anno.
L'ACCORDO non fermerà comunque il dialogo con la Regione Abruzzo, la sindaca Virginia Raggi appare intenzionata a scrivere al governatore Luciano D'Alfonso per ribadire la “bontà” del piano studiato dal Campidoglio per smaltire a lungo termine i suoi rifiuti in maniera autosufficiente. Il conferimento fino a 100 tonnellate al giorno nei due impianti abruzzesi, che hanno capacità di trattamento a disposizione, resta dunque una delle opzioni sul tavolo per prevenire possibili disagi. Sembra ormai tramontata invece l'opzione Emilia-Romagna, viste le polemiche incrociate tra M5S e Pd a partire da Capodanno. Dal Campidoglio sparano “cifre in libertà” perché smaltire i rifiuti in Emilia Romagna “costa meno rispetto alla media nazionale e a quella delle Regioni del Nord”, ha sentenziato ieri Paola Gazzolo, assessore regionale all'Ambiente in Emilia.
LA POLEMICA politica sulla monnezza romana non accenna a placarsi, è stata di fatto il primo antipasto della campagna elettorale verso il voto del 4 marzo. Ieri la Commissione europea ha fatto sapere di essere “consapevole” delle difficoltà nella gestione dei rifiuti a Roma e nel Lazio ma anche che “per il momento non ci sono però prove chiare di infrazioni della legislazione comunitaria”. Mentre il candidato premier del M5S, Luigi Di Maio, ha incalzato i presidenti di Emilia-Romagna e Abruzzo: “Sono dello stesso partito, cioè del Pd, e dovrebbero parlarsi tra loro anziché fare campagna elettorale sulle spalle dei romani”. È strutturale la carenza di impianti per smaltire i rifiuti della Capitale
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Attivi per Roma solo quattro Tmb, 2 pubblici e 2 privati