SALVINI, UN’ANIMA IN PENA ROVINATA DA MARCO MINNITI
Ieri,
di buon mattino, Matteo Salvini si è detto: oggi voglio perdere dei voti. Infatti, con la sua faccia rassicurante da orco in gita ha annunciato: “Aboliremo le norme Lorenzin sull’obbligo dei vaccini”. Subito il panico si è impadronito di mamme e papà che come tutti i genitori del mondo civilizzato ( non affetti da squilibrio mentale) vorrebbero evitare ai loro piccoli un futuro funestato da epidemie e pestilenze. In compenso ha festeggiato il ministro uscente Beatrice Lorenzin che ha avuto finalmente l’occasione per certificare l’esistenza in vita del suo partitino petaloso. Fino a qualche tempo fa, il leader della Lega viaggiava col vento in poppa. Dopo alcuni tentativi infruttuosi (tassare i proventi delle prostitute, insultare i napoletani) per rianimare il partito ridotto a un catorcio da Bossi e i suoi cari, il giovane Matteo aveva scoperto un giacimento di voti pressoché inesauribile: l’odio per gli immigrati. A cui aveva attinto a piene mani grazie soprattutto al presenzialismo ossessivo in quegli affettuosi talk televisivi, al cui confronto il Ku Klux Klan sembra l’esercito della salvezza. Poi, sul più bello, mentre il nostro eroe armeggiava con le ruspe per spianare i campi rom (e i rom) è arrivato il ministro Minniti con gli interventi governativi che hanno ridotto drasticamente gli sbarchi. Per Salvini addio business elettorale.
DA QUEL MOMENTOegli vaga come un’anima in pena. Quando non bivacca negli studi televisivi chiedendo l’uscita dell’Italia dall’euro promuove cortei ululanti sotto la casa della Fornero. In cui promette che una volta diventato premier l’iniqua legge che porta il nome della lacrimosa professoressa, zac, sarà cancellata. Si tratta naturalmente di fantasie scom- biccherate visto che le “riforme” dell’uomo felpato porterebbero all’immediato default delle nostre malconce finanze.
Così forse abbiamo capito che cosa ha inteso dire Bill Emmott con quel: “Berlusconi potrebbe finire per essere il salvatore politico dell’Italia”. Frase contestatissima visto che il medesimo Emmott aveva “firmato” nel 2001 la famosa copertina dell’Economist sul Cavaliere unfit , inadatto a governare l’Italia. Non è difficile infatti prevedere che così come ha sempre fatto in politica e negli affari, l’uomo di Arcore adotterà il sistema usa e getta.
TENERSI GLI ALLEATI (e i soci) finché gli fanno comodo e poi alle brutte trovare il modo di liberarsene. La Lega di Salvini vale oggi un 15%, fondamentale al centrodestra per conquistare la maggioranza in Parlamento. Poi, la mattina del 5 marzo, quando si faranno i conti, molto probabilmente, quel voto in più per guidare la coalizione, come da accordi, lo avrà Berlusconi. A quel punto, Salvini potrà liberamente scegliere. Se mangiare la minestra rinunciando alle mattane su euro e vaccini. O, zac, saltare dalla finestra per dedicarsi all’Irpef delle mignotte.
Dopo il voto scoprirà che B. ha vinto e dovrà scegliere se proseguire con le mattane o ingoiare tutto e dedicarsi all’Irpef delle mignotte