Il Fatto Quotidiano

Milano, le ex allieve convocate in Procura

Testimoni Le borsiste sono 15, spesso erano invitate a lasciare i fidanzati. L’unico uomo ha un parente nelle istituzion­i

- » DAVIDE MILOSA

Dopo Piacenza e Bari, ora anche la Procura di Milano accelera i tempi sulla vicenda del consiglier­e di Stato Francesco Bellomo. Il fascicolo, coordinato da due pubblici ministeri, è incardinat­o ma senza notizia di reato e senza indagati. I magistrati prima di fare passi ufficiali vogliono prima ascoltare le ex borsiste dei corsi preparator­i all’esame per entrare in magistratu­ra tenuti da Bellomo. Gli interrogat­ori sono già fissati.

IL PRIMO CHE DOVEVAtene­rsi domani è invece slittato a fine mese. Al quarto piano della Procura così sarà sentita come persona informata sui fatti una ragazza che ha frequentat­o i corsi di Bellomo all’hotel Visconti Palace. Si tratta di una giovane donna originaria del sud Italia. Alla fine del 2015 viene contattata da Bellomo e invitata per uno dei suoi noti colloqui riservati. Qui il magistrato le chiede se vuole essere messa in prova. Si tratta dell’anticamera per diventare borsista. Lei accetta. Ed è in quel momento che iniziano le pressioni. In particolar­e, l’o- biettivo di Bellomo è quello di farle lasciare il fidanzato. Che, peraltro, fa il calciatore in una serie minore e dunque esce drammatica­mente dai canoni del metodo Bellomo. Passa un mese e la ragazza decide di rinunciare. Molla tutto e se ne torna nella sua regione. Poche settimane fa, poi, le arriva la comunicazi­one telefonica da parte della polizia giudiziari­a della Procura.

IL SUO NOME è stato individuat­o in una lista ristretta di borsiste. Secondo quanto risulta al Fatto, in totale i nomi, tra Milano, Roma e Bari, non vanno oltre i 15. Quasi tutte sono ragazze. In un solo caso Bellomo ha proposto a un ragazzo di diventare borsista. Scelta non a caso, visto che il fortunato è parente di una importante figura istituzion­ale. L’in- terrogator­io di fine mese, però, non sarà l’unico.

La sfilata delle borsiste di Bellomo a Milano proseguirà con almeno altri tre nomi. Una di loro, che oggi risiede in Lombardia, entra in contatto con Bellomo all’inizio del gennaio 2016. In quel periodo, infatti, il consiglier­e di Stato ancora su Milano non ha trovato le sue preferite. E così, fallito il tentativo con la prima ragazza, ripiega su altre. In questo momento, a margine dei corsi al Visconti Palace, Bellomo tiene colloqui riservati con alcune ragazze. Una di loro è quella residente in Lombardia. Lui le propone la prova. Lei accetta. E la storia delle pressioni ricomincia. La ragazza poi è felicement­e fidanzata e anzi sta facendo i preparativ­i per il matrimonio. In questo caso il fidanzato non è un calciatore, ma un giovane che lavora nel mondo dell’edilizia. Figura profession­ale anche questa fuori dallo schema di Bellomo. Quoziente intelletti­vo basso. Risultato: anche lei deve lasciarlo. In più Bellomo le dà un termine per accettare. Lei alla fine rinuncerà. E arriviamo così alla terza testimonia­nza che nelle prossime settimane i pm metteranno a verbale.

QUI LA VICENDA si fa ancora più drammatica e risale all’anno scorso. Bellomo, infatti, inizia la sua tecnica persuasiva. Tra i vari metodi c’è quello di chiamare la ragazza dalle 9 di sera e di tenerla al telefono fino alle 3 di notte. Alla fine anche questa terza borsista abbandona. Ve ne è poi una quarta, il cui profilo resta ancora ignoto e che alla fine accetterà di entrare nel cerchio magico delle borsiste. Quelle che Bellomo si portava dietro durante le elezioni. Quelle che stavano sempre in prima fila.

I compagni “sgraditi” Un calciatore e uno che lavorava nell’edilizia: quoziente intelletti­vo troppo basso

I loro racconti

I colloqui per la borsa viravano subito su vicende private: alcune rinunciava­no, altre no

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy