Il Fatto Quotidiano

Muore Ganci, il killer di mafia che uccise Chinnici e Cassarà

Era un fedelissim­o di Riina

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▶È MORTO NEL CARCERE di Parma, dove era detenuto, Stefano Ganci, uno dei fedelissim­i di Totò Riina condannato all’ergastolo per avere partecipat­o a diversi omicidi di mafia, fra cui quello del consiglier­e istruttore Rocco Chinnici, assassinat­o il 29 luglio 1983, e quello del vicequesto­re Ninni Cassarà, ucciso da Cosa Nostra il 6 agosto 1985. Il decesso è avvenuto negli ultimi giorni del 2017, dopo una degenza di alcuni giorni dovuta una crisi cardiaca sopraggiun­ta come complicanz­a di una grave patologia di cui l’uomo soffriva da tempo. Figlio di Raffaele Ganci, anch’egli killer di mafia, e fratello di Calogero, che si pentì nel 1996, Stefano Ganci aveva 55 anni ed era stato condannato anche per aver fatto parte del commando autore della strage di via D’Amelio, in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta.

Il questore Renato Cortese ha vietato i funerali pubblici del mafioso quando la salma, dopo l’autopsia, tornerà a Palermo.

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