Il Fatto Quotidiano

“Io, Virgin, legata all’albero della nave del rock”

Paola Maugeri In “Rock and Resilienza” spiega come le sirene della musica aiutino anche a guarire

- » ALESSIA GROSSI

Paola Maugeri, 46 anni, rock and roll, vegan e yoga “is Virgin”, la regina di Virgin radio, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11. Da anni nel “rutilante mondo della musica”, per non esserne travolta si è legata “all’albero della nave”. E nel nuovo libro, Rock and Resilienza racconta gli incontri con le sirene.

Cos'è la resilienza e cosa c'entra con la musica?

La resilienza è la capacità di resistere agli smottament­i della vita. È un termine mutuato dalla metallurgi­a e trasposto alle scienze umane per indicare la capacità di trasformar­e gli eventi negativi in qualcosa di positivo. E i musicisti sono i primi a trasformar­e il dolore.

Nel libro ci sono più di 1300 interviste: una al giorno? Ci sono soprattutt­o quelle che ho fatto a Segnali di fumo (M- tv). Ogni puntata passavano due o tre artisti. Alcuni li ho intervista­ti quando ancora non erano famosi, come gli Skunk Anansie ai primi passaggi in radio.

Spiega che ha studiato tanto per ogni incontro, eppure la radio uno la immagina come una cosa leggera.

I Chemical Brothers dopo aver parlato con me, dissero al direttore che era la prima volta che qualcuno faceva loro delle domande vere. Per me l’importante è l’ascolto. Un atteggiame­nto al quale siamo sempre meno abituati. Non si possono fare domande senza sapere. Quando lavoravo a Mtv, per intervista­re gli U2 mi feci mandare da Campo Dall’Orto una settimana prima a Dublino per studiare la città, respirare l’atmosfera in cui erano nati. Poi mi chiusi in stanza due giorni. Il mio collega mi portava i panini.

Ma non è troppo?

Lo faccio anche per timidezza. Non riesco a farmi trovare impreparat­a, non saprei come reagire. Ma lo faccio anche perché sono convinta che a dispetto dell’epoca in cui viviamo, in cui tutto si consuma in fretta, ci sia bisogno di prendersi il tempo giusto per ogni cosa. In Paola is Virgin, ho impiegato un mese per leggere il libro di David Bowie e alcuni ascoltator­i si sono lamentati. Ma a me sembra normale. Non sappiamo gestire più il tempo. Bowie spiega anche questo: il successo non è un mestiere. Prima di tutto viene l’urgenza creativa.

A proposito, è sicura che funzioni un libro di interviste oggi che basta un clic su Youtube per conoscerli? Infatti subito dopo la dedica, ringrazio i lettori per averlo comprato. Ma credo sia nei libri che troviamo le risposte. La musica stessa, ora che è ovunque, dal ristorante ai negozi, non vale più niente. Sta in un file, si scarica. Cosa che non farei mai.

Eppure Neil Young ha messo online il suo archivio...

Sì, ma è diverso. È lui che lo regala ai più poveri.

Ma il supporto è digitale La musica deve essere odorata, è il vinile, che infatti è tornato.

Capitolo molestie. Definisce ‘lusinga’ la richiesta di una fellatio dai Red Hot Chili Peppers...

Quello era il rutilante mondo del rock anni 90. Usai tutta l’ironia che non ho e risposi che a loro sarebbe convenuta più una bella intervista che una fellatio . Il punto è che a noi donne non si insegna a rispettare il nostro giardino segreto e a dire di no, ché solo noi possiamo decidere chi far entrare.

Programmi per il futuro? Portare queste storie a teatro. E fare un audiolibro. Ho già ricevuto dei feedback in radio. La prossima volta chiederò un fidanzato.

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Il riscatto Paola Maugeri conduce “Paola is virgin”

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