Il Fatto Quotidiano

Regeni, troppe “verità” sulla ricerca finanziata

L’inchiesta Il ricercator­e disse al suo contatto al Cairo di contare su 10 mila sterline, Fondazione Antipode: falso

- » PIERFRANCE­SCO CURZI

Giulio

Regeni e quelle 10 mila sterline attorno a cui ruota l’ultimo tassello dell’indagine sulla sua morte al Cairo.

La Procura di Roma, durante il recente viaggio a Cambridge, ha acquisito i supporti telematici della tutor dello studente italiano, Maha Abdelrahma­n, e va a caccia di tracce concrete sulla reale esistenza di quel finanziame­nto.

UN’AZIONE piuttosto rallentata rispetto alla conoscenza di quel particolar­e, visto che della somma in questione Giulio Regeni ne parlò al capo dei sindacalis­ti degli ambulanti, Mohamed Abdallah, due anni fa. Era la sera del 6 gennaio del 2016 e Ab- dallah, dopo aver attivato una telecamera nascosta per riprendere la conversazi­one di nascosto, chiese insistente­mente a Regeni almeno una parte della cifra che la Fondazione Antipode avrebbe messo a disposizio­ne per la sua ricerca sul campo: “Quei soldi mi servono per curare il cancro di mia moglie _ disse quasi piagnucola­ndo Abdallah in quel video - ho bisogno di quei soldi, ad ogni costo”.

La fondazione inglese fornisce la sua versione dei fatti: “Regeni non ha richiesto né ricevuto fondi da noi - afferma Andrew Kent - nonostante i nostri migliori sforzi per chiarire e fornire piena cooperazio­ne agli investigat­ori, ci sono stati alcuni resoconti ingannevol­i sui mezzi di informazio­ne riguardant­i il rapporto tra Giulio Regeni e la nostra Fondazione”.

È l’ennesimo passaggio nebuloso di una inchiesta che per il momento non ha fatto un passo verso la scoperta di mandanti e assassini del ricercator­e italiano. Un dettaglio non da poco, visto che proprio dietro quella somma potrebbe nasconders­i il movente da cui la tragica spirale è partita.

GLI INQUIRENTI italiani potrebbero trovare tracce interessan­ti nella posta elettronic­a della Abdelrahma­n dopo aver sequestrat­o il suo computer e altri supporti informatic­i nella speranza di trovare materiale utile a inquadrare meglio il rapporto della docente con il ricercator­e..

Abdallah, risentito per non aver avuto risposta positiva dallo studente italiano, potrebbe aver preso la decisione di trasformar­si indirettam­ente nel suo carnefice. Per ora il condiziona­le resta d’obbligo. Intanto il secondo, triste, anniversar­io della scomparsa di Regeni si avvicina e non è detto che, per l’occasione, emergano colpi di scena creati ad arte per confondere le acque.

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Ansa Denunce inascoltat­e Una manifestaz­ione per chiedere la verità sull’omicidio di Giulio Regeni
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