Il Fatto Quotidiano

Stop Whirlpool, addio 500 posti

L’Embraco annuncia la fine della produzione in Italia: lo stabilimen­to di Riva di Chieri (Torino) verrà chiuso. Azienda convocata al ministero dello Sviluppo

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

“Non possiamo permettere a una multinazio­nale come la Whirpool di abbandonar­e un territorio in questa maniera”, lasciando a casa più di 500 lavoratori e continuand­o a sfruttare nei suoi stabilimen­ti slovacchi, cinesi e brasiliani le tecnologie e i brevetti creati in Italia. Lo dicono Lino La Mendola e Ugo Bolognesi della Fiom al termine dell’incontro di ieri all'Unione industrial­e di Torino tra i rappresent­anti della Embraco e i sindacati. In questa occasione l’azienda del gruppo Whirlpool (per il quale costruisce i compressor­i dei frigorifer­i) ha dichiarato di voler azzerare la produzione in Italia nel 2018, portata avanti nel solo stabilimen­to di Riva di Chieri, dove verranno licenziati 497 dipendenti su 537. Continuerà invece a sfruttare i brevetti e il know how acquisiti a metà anni Ottanta con l’acquisizio­ne dell’Aspera (fondata nel 1967 dagli Agnelli, passata poi alla Zanussi e infine alla Whirlpool) che nei periodi migliori aveva due stabilimen­ti e 2.200 dipendenti. Ieri i sindacati hanno appreso che quella di fermare la produzione in Italia è una decisione strategica per l’E mbraco. “L’azienda continua nella sua posizione intransige­nte e, nonostante la nostra disponibil­ità a percorrere tutte le strade per salvaguard­are l'occupazion­e, scarta a priori la possibilit­à di mantenere anche solo una parte della produzione nel sito di Riva di Chieri”, dichiarano Dario Basso, segretario generale della Uilm di Torino, e Vito Bene- vento, responsabi­le Embraco per la Uilm. “Embraco produce 40 milioni di compressor­i nel mondo, farne anche solo meno del 5% in Italia, dopo aver preso tutto il know how e i brevetti che hanno fatto diventare Embraco quello che è oggi, è un debito che il gruppo deve onorare verso questo Paese”, aggiungono i rappresent­anti della Fiom. Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda giovedì prossimo incontrerà nuovamente i vertici dopo l’incontro tra i manager e il ministero del Lavoro. In quell’occasione il ministro valuterà la situazione e le eventuali iniziative da assumere.

L’ira dei sindacati I brevetti sfruttati dal Gruppo per crescere sono stati creati in Italia”

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Ansa La protesta Presidio alla convention Pd

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