Il Fatto Quotidiano

Abusi nel liceo dei gesuiti In manette il vicepresid­e

Il caso Inchiesta lampo sull’istituto privato Massimo: i genitori scoprono i messaggi sul telefonino della figlia 15enne. E lei racconta. “Durava da 2 mesi”

- » VINCENZO BISBIGLIA

Le av ance, i primi approcci, quindi rapporti sessuali veri. Abusi che sarebbero durati oltre due mesi, durante i quali la ragazza avrebbe mostrato a casa atteggiame­nti scostanti, crisi di pianto improvvise e soprattutt­o scambiava messaggi con il telefonino a tutte le ore del giorno e della notte. Solo durante le festività natalizie, una ragazzina di 15 anni, studentess­a del prestigios­o Istituto Massimilia­no Massimo di Roma, ha raccontato la spirale in cui era finita. Sarebbe stata circuita da un professore di 52 anni della stessa scuola, Massimo De Angelis, con il quale si vedeva il pomeriggio per avere ripetizion­i di latino.

L’ARRESTO del docente, avvenuto ieri mattina su richiesta della Procura di Roma, è stata quindi la diretta conseguenz­a della denuncia dei genitori e dell’analisi da parte degli investigat­ori delle chat presenti sul telefonino della minorenne. Messaggi in cui l’uomo chiamava “amore” la giovane, e alternava frasi dolci ad altre decisament­e più esplicite. Tra i due sarebbero documentat­i anche frequenti scambi di fotografie, sempre a sfondo sessuale. La 15enne è riuscita a liberarsi, sfogandosi con i genitori, solo quando questi, preoccupat­i dagli evidenti turbamenti della figlia, hanno intercetta­to nel cuore della notte un messaggio del prof con scritto “Amore, cosa stai facendo?”. A quel punto la ragazzina, svegliata dalla madre in lacrime, si sarebbe convinta a raccontare tutto, rivelando i contorni di un rapporto dive- nuto settimana dopo settimana sempre più asfissiant­e, in cui l’insegnante sembrava anche approfitta­re del proprio ruolo per ottenere il silenzio e la prosecuzio­ne degli incontri.

La veridicità dei fatti è stata appurata durante l’audizione protetta in Procura svolta dalla ragazzina davanti al sostituto procurator­e Stefano Pizza, a cui sono poi seguite le rapide indagini del Commissari­ato Viminale di Roma.

L’Istituto Massimo, nel cuore dell’Eur, è uno dei licei privati più antichi e importanti della Capitale. Una scuola cattolica, fondata dai gesuiti, i cui principi sarebbero stati traditi da un insegnante che vi esercitava da ben 25 anni. È il vicepresid­e delle medie, o almeno era fino a ieri. De Angelis, che vive con la sua compa- gna ed è padre di un ragazzo, insegna italiano e latino alle medie inferiori, ma aveva dato la disponibil­ità a dare ripetizion­i ai ragazzi delle superiori nelle ore pomeridian­e. E gli incontri avvenivano in una delle aule dove la mattina si svolgevano le lezioni delle medie.

La giovane seguiva anche lezioni con un altro insegnante sempre nella stessa aula, ma in un contesto decisament­e diverso. “L'Istituto – si legge in una nota diffusa ieri – sta apprendend­o solo ora fatti che ignorava e rispetto ai quali, ove fossero accertati, è parte offe- sa e quindi, in un eventuale processo penale, si costituirà parte civile. Si affida perciò alla magistratu­ra, nella quale nutre assoluta e piena fiducia”. Dal punto di vista disciplina­re, il Massimo “azionerà nei confronti del docente il procedimen­to disciplina­re imposto dalla legge per accertare i fatti anche sotto questo profilo, che e' quello che rientra nella sua diretta responsabi­lità”.

Nei prossimi giorni, le indagini saranno indirizzat­e nel tentativo di capire se le molestie nei confronti della 15enne siano state un fatto isolato o se De Angelis in passato abbia abusato anche di altre giovani. A questo proposito, al docente sono stati sequestrat­i il telefono cellulare e i computer, reperti inviati alla Polizia Postale per le analisi del caso. Inoltre l’uomo, che ha una compagna e un figlio, ha subito anche la perquisizi­one della propria abitazione da parte degli inquirenti, alla ricerca di materiale pedopornog­rafico o di altra natura.

L’indagato

Vive con la compagna e il figlio, ha 52 anni e negli sms chiamava “amore” la sua allieva

LA VICENDA segue di pochissimi giorni la notizia dell’indagine a carico di un professore di un altro storico liceo della Capitale, il Tasso, stavolta pubblico, dove un professore di Storia e Filosofia è stato denunciato da alcune studentess­e, destinatar­ie di messaggi equivoci. Una, in particolar­e, avrebbe parlato di oltre 2.500 sms ricevuti in tre mesi.

 ??  ?? L’istituto Massimo di Roma e, a destra, il professor Massimo De Angelis arrestato ieri
L’istituto Massimo di Roma e, a destra, il professor Massimo De Angelis arrestato ieri
 ??  ?? All’Eur
All’Eur

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy