Stragi, la desecretazione era una bufala
Nel 2014 la Direttiva Renzi, ieri la protesta dei parenti delle vittime
Paolo Bolognesi (Stazione di Bologna) e Carlo Arnoldi (Piazza Fontana) –. Ci hanno fatto credere che davvero stavolta lo Stato fosse con noi: ora dimostrateci che è così”. Il prossimo aprile, quattro anni dopo, l’Archivio Centrale dello Stato metterà in rete i documenti fin qui versati e digitalizzati grazie a uno stanziamento di 600 mila euro. Ma le cose non sono andate come era lecito aspettarsi. La Direttiva è stata diversamente interpretata da ciascuna amministrazione, i materiali sono frammentari e disorganici, serie documentarie smembrate
– i Carabinieri hanno consegnato alcune carte estrapolandole da serie archivistiche che rimarranno nei loro archivi!
–, nuclei doc u me n t ar i non versati perché ritenuti non strettamente attinenti agli eventi elencati dalla Direttiva. Insomma, atteggiamenti omertosi e inconsapevolezza della difficoltà di applicare la Direttiva.
Le associazioni vogliono collaborare, riconoscono di aver avuto un buon dialogo con i sottosegretari De Vincenti e Aquilanti, ma non basta: tra le richieste, un Osservatorio sull’applicazione della Direttiva aperto anche a loro. Non si fidano: la burocrazia farraginosa o omissiva va combattuta con una volontà politica che il governo non ha dimostrato. Daria Bonfietti: “Finora non c'è materiale che non sia già stato dato alla magistratura, materiale noto. Non è possibile che non vi sia null’altro. Vogliamo che si senta la responsabilità di trovare queste carte”. “Prefettu- re e Questure non hanno versato quasi niente!”, rincara Ilaria Moroni della Rete degli archivi per non dimenticare, “in alcuni casi il materiale è tanto ma infruttuoso, lunghe rassegne stampa invece di atti, registri, comunicazioni potenzialmente interessanti”.
MANCAil materiale della Marina dal 1980 all' 86, manca materiale del ministero dei Trasporti. Alcuni archivi non esistono più, aggiunge Bolognesi, per il quale “non è possibile che sia sciatteria. E se chiediamo i fascicoli personali relativi a terroristi condannati ci dicono che non possiamo averli per la privacy”. Tra le richieste: delegare referenti nei ministeri, aprire gli archivi periferici, versare anche i documenti di Camera e Senato sulle strutture segrete ed eversive di Camera e Senato. Ma c’è la volontà politica?