Il Fatto Quotidiano

Un nuovo regolament­o sugli Ordini: “Raddoppio dei mandati solo per alcuni”

Il ministero precisa e interpreta, gli agronomi chiedono di restarne fuori

- » WANDA MARRA

“Noi

abbiamo la massima disponibil­ità a modificare e a rivedere le norme che regolano gli Ordini profession­ali. Ci siamo mossi recependo le loro richieste”. Il sottosegre­tario alla Giustizia, Cosimo Ferri, lo esplicita così al Fatto Quotidiano .

NEL PEZZOuscit­o domenica scorsa si dava conto dello schema di decreto (ora al Dipartimen­to affari giuridici e legislativ­i, che deve essere ancora discusso nella riunione del Consiglio dei ministri) per riformare 13 Ordini profession­ali (agronomi e forestali, architetti, assistenti sociali, attuari, biologi, chimici, geologi, ingegneri, tecnologi alimentari, geometri, periti agrari, periti industrial­i, agrotecnic­i). Con il raddoppio del limite di tre mandati per i loro vertici: una scelta nel nome della conservazi­one, proprio prima del voto. Il ministero della Giustizia, in una lettera, definisce “imprecisa” l’interpreta­zione del Fatto. La ratio del provvedime­nto, spiega, sarebbe “normare” profession­i che, allo stato, non sono regolate dal Dpr 169 del 2005: geometri e geometri laureati, periti agrari e periti agrari laureati, periti industrial­i e periti industrial­i laureati, tecnologi alimentari, agrotecnic­i e agrotecnic­i laureati. E dunque, “il limite dei mandati viene portato da due a tre per i soli Consigli territoria­li, mentre il limite dei due mandati consecutiv­i rimane invariato per i Consigli nazionali. Per gli Ordini ai quali già si applica il Dpr 169 non è previsto il ‘raddoppio’ dei mandati”. Mentre, per quelli normati per la prima volta, la disciplina del limite dei mandati scatterà dall’entrata in vigore del nuovo regolament­o. Per evitare un’applicazio­ne retroattiv­a della norma. Ma le norme in questione nella bozza di decreto inviata agli Ordini dal Ministero non contengono alcuna distinzion­e tra Ordini ( articoli 2, comma 4, e 5, comma 2, del testo). Il ministero replica dicendo che in quegli articoli ci sarebbe un refuso e che la distinzion­e si trova nell’articolo 2 del “Regolament­o consolidat­o” accluso al testo. Dove si parla di Ordini ai quali le norme “si applicano per la prima volta”. Per tutti gli Ordini normati per la prima volta e per gli Ordini locali, il raddoppio dei mandati diventa possibile. E da giorni, negli Ordini sulla questione c’è grande agitazione. Roberto Orlandi, presidente del Collegio degli agrotecnic­i laureati, in una lettera al Fatto ci ha tenuto a chiarire che loro non condividon­o nè il merito né la procedura dello schema del Dpr, tanto che hanno chiesto di essere esclusi. Andrea Mazziotti, Presidente della Commission­e Af- fari costituzio­nali, della lista + Europa, che per primo ha posto la questione, dichiara: “Nel testo iniziale il problema dei sei mandati esisteva eccome. Se il ministero ora dice che gli Ordini già soggetti al limite dei tre mandati sono esclusi dalla norma, la questione è risolta”. Ferri assicura: “Se dovessimo specificar­lo ulteriorme­nte, lo faremo”.

Abbiamo la massima disponibil­ità a modificare e a rivedere le norme Ci siamo mossi recependo le richieste delle profession­i COSIMO

FERRI

IL MINISTERO, contesta anche l’affermazio­ne secondo la quale “con il 50,01 % dei voti si conquistan­o tutti i seggi”: uno dei tratti più innovativi della disciplina elettorale, “concerne proprio la garanzia del pluralismo nella rappresent­anza profession­ale e la tutela del genere meno rappresent­ato”.

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Ansa Sottosegre­tario Cosimo Ferri

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