Bollette, il gran salasso nascosto: ecco tutte le nuove tasse occulte
La tabella qui a fianco mostra come è variato il prezzo dell’energia elettrica e quello del gas e la sua composizione. Per l’elettricità i confronti sono tra il quarto trimestre 2017 e il secondo trimestre 2011 e il cliente tipo considerato è una famiglia con 3 kW di potenza impegnata e 2.700 kWh di consumo annuo. Per il gas si considera una famiglia con riscaldamento autonomo e consumo annuale di 1.400 metri cubi
Il 1º gennaio sono scattati gli aumenti dell’energia elettrica: per una famiglia media, un rincaro del 5,3% per l’elettricità e del 5% per il gas. In pochi hanno chiaro che questo aumento, pagato da tutti, serve ad alleggerire la bolletta di alcuni grandi consumatori, come la società del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, o le acciaierie di Emma Marcegaglia o famose acque minerali come Nepi, Uliveto o San Benedetto, ceramiche o salumifici. Sono i 2800 grandi consumatori di energia – “energivori” che il governo ha voluto aiutare, per renderli più competitivi riducendo il prezzo pagato per l’energia. La revisione degli “oneri di sistema”, una delle voci più pesanti della bolletta, determina uno sconto di 1,7 miliardi per gli energivori e un aggravio di 250 milioni per le famiglie e di 450 milioni per le piccole imprese. Dell’aumento medio del 5,3% deciso dall’Autorità dell’energia a fine 2017, una grossa parte (l’1,9%) è dovuto allo sconto per gli energivori.
DA ANNI, SU QUESTO tema si contrappongono due visioni: il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda e Confindustria dicono che aiutare le imprese è un modo per aiutare tutti visto che imprese più competitive generano più lavoro (e Paesi concorrenti tagliano il prezzo dell’elettricità alle aziende per sussidiarle). I critici dicono che le bollette diventano sempre più una tassa occulta e che le famiglie, incapaci di farsi valere, vengono tosate a ogni occasione.
Nel caso specifico, l’aggravio per finanziare gli energivori è stato applicato anche alle famiglie in condizioni di disagio, quelle più povere, che di solito vengono esentate dai rincari o aiutate. La delibera 922/ 2017 dell’Autorità per l’Energia, invece, stabilisce che la “componente tariffaria compensativa per la fornitura di energia elettrica”, cioè l’aiuto ai più poveri, venga “dimensionata tenendo conto dell’elemento Asrim”, cioè di tutti gli oneri di sistema, incluso lo sconto alle grandi imprese. Per gli utenti disagiati gli aumenti saranno tra gli 0,77 e 1,12 euro al netto delle tasse. Poco, ma la bolletta è fatta di micro-aumenti che si stratificano negli anni e poi non vengono mai cancellati. Sono già pronti i prossimi.
La legge sulla Concorrenza, approvata dopo mille patemi in agosto, ha stabilito che il mercato “a maggior tutela” finirà il 1º luglio 2019. Oggi, 15 milioni di famiglie beneficiano di questo sistema usato dal 2007 come cuscinetto alla liberalizzazione del settore: la società pubblica Acquirente unico compra energia all’ingrosso e la rivende ai clienti “a
La tabella TUTTI GLI AUMENTI
maggior tutela” a prezzi decisi dall'Autorità dell’energia. I piccoli consumatori beneficiano così delle stesse condizioni di prezzo che riescono a strappare i grandi consumatori. Con la fine della “maggior tutela” scomparirà l’Acquirente unico. Cosa succederà dopo non si sa, ma il rischio è che proprio i clienti più deboli subiscano forti aumenti.
SEMPRE DAL 2019, p arti rà un’altra riforma che, anche questa, beneficia chi ha consumi elevati e penalizza i piccoli. Era prevista già per gennaio 2018 ma l’Autorità l’ha rinviata di un anno per evitare che il gradino di gennaio fosse troppo alto, soprattutto prima delle elezioni. Il potenziale