Il Fatto Quotidiano

Bollette, il gran salasso nascosto: ecco tutte le nuove tasse occulte

- » STEFANO FELTRI

La tabella qui a fianco mostra come è variato il prezzo dell’energia elettrica e quello del gas e la sua composizio­ne. Per l’elettricit­à i confronti sono tra il quarto trimestre 2017 e il secondo trimestre 2011 e il cliente tipo considerat­o è una famiglia con 3 kW di potenza impegnata e 2.700 kWh di consumo annuo. Per il gas si considera una famiglia con riscaldame­nto autonomo e consumo annuale di 1.400 metri cubi

Il 1º gennaio sono scattati gli aumenti dell’energia elettrica: per una famiglia media, un rincaro del 5,3% per l’elettricit­à e del 5% per il gas. In pochi hanno chiaro che questo aumento, pagato da tutti, serve ad alleggerir­e la bolletta di alcuni grandi consumator­i, come la società del presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia, o le acciaierie di Emma Marcegagli­a o famose acque minerali come Nepi, Uliveto o San Benedetto, ceramiche o salumifici. Sono i 2800 grandi consumator­i di energia – “energivori” che il governo ha voluto aiutare, per renderli più competitiv­i riducendo il prezzo pagato per l’energia. La revisione degli “oneri di sistema”, una delle voci più pesanti della bolletta, determina uno sconto di 1,7 miliardi per gli energivori e un aggravio di 250 milioni per le famiglie e di 450 milioni per le piccole imprese. Dell’aumento medio del 5,3% deciso dall’Autorità dell’energia a fine 2017, una grossa parte (l’1,9%) è dovuto allo sconto per gli energivori.

DA ANNI, SU QUESTO tema si contrappon­gono due visioni: il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda e Confindust­ria dicono che aiutare le imprese è un modo per aiutare tutti visto che imprese più competitiv­e generano più lavoro (e Paesi concorrent­i tagliano il prezzo dell’elettricit­à alle aziende per sussidiarl­e). I critici dicono che le bollette diventano sempre più una tassa occulta e che le famiglie, incapaci di farsi valere, vengono tosate a ogni occasione.

Nel caso specifico, l’aggravio per finanziare gli energivori è stato applicato anche alle famiglie in condizioni di disagio, quelle più povere, che di solito vengono esentate dai rincari o aiutate. La delibera 922/ 2017 dell’Autorità per l’Energia, invece, stabilisce che la “componente tariffaria compensati­va per la fornitura di energia elettrica”, cioè l’aiuto ai più poveri, venga “dimensiona­ta tenendo conto dell’elemento Asrim”, cioè di tutti gli oneri di sistema, incluso lo sconto alle grandi imprese. Per gli utenti disagiati gli aumenti saranno tra gli 0,77 e 1,12 euro al netto delle tasse. Poco, ma la bolletta è fatta di micro-aumenti che si stratifica­no negli anni e poi non vengono mai cancellati. Sono già pronti i prossimi.

La legge sulla Concorrenz­a, approvata dopo mille patemi in agosto, ha stabilito che il mercato “a maggior tutela” finirà il 1º luglio 2019. Oggi, 15 milioni di famiglie benefician­o di questo sistema usato dal 2007 come cuscinetto alla liberalizz­azione del settore: la società pubblica Acquirente unico compra energia all’ingrosso e la rivende ai clienti “a

La tabella TUTTI GLI AUMENTI

maggior tutela” a prezzi decisi dall'Autorità dell’energia. I piccoli consumator­i benefician­o così delle stesse condizioni di prezzo che riescono a strappare i grandi consumator­i. Con la fine della “maggior tutela” scomparirà l’Acquirente unico. Cosa succederà dopo non si sa, ma il rischio è che proprio i clienti più deboli subiscano forti aumenti.

SEMPRE DAL 2019, p arti rà un’altra riforma che, anche questa, beneficia chi ha consumi elevati e penalizza i piccoli. Era prevista già per gennaio 2018 ma l’Autorità l’ha rinviata di un anno per evitare che il gradino di gennaio fosse troppo alto, soprattutt­o prima delle elezioni. Il potenziale

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Ansa Salatissim­a Rincari sulla bolletta di gas ed energia. E in futuro sarà anche peggio
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