Romania, la corruzione non perdona: molla anche il ri-premier
Il socialista Dragnea, sotto inchiesta, ha “bruciato” due primi ministri in un anno
Due
premier impallinati in 7 mesi e un solo responsabile: Liviu Dragnea, il discusso leader del Partito socialdemocratico ( Psd) , che a causa delle numerose inchieste giudiziarie a suo carico non può guidare l’esecutivo in prima persona. Eppure, continua a decidere, facendo e disfacendo governi.
Stavolta, a far cadere Mihai Tudose, in carica dal 29 giugno e dimessosi ieri, è arrivato il contrasto con la ministra degli Interni, Carmen Dan. Tudose ne ha chiesto le dimissioni la scorsa settimana, accusando la ministra di non aver fatto il suo dovere riguardo ad accuse di pedofilia che hanno investito la polizia rumena.
MA DAN, FEDELISSIMA del leader Dragnea, si è rifiutata di lasciare l’incarico, umiliando così il premier che tra l’altro aveva attaccato proprio Dragnea nel corso di un’intervista tv. Alla fine, a perdere il posto è stato proprio Tudose, già ministro dell’Economia e designato a succedere al compagno di partito Sorin Grindeanu – già premier nel primo semestre del 2017 e durato anche lui solo un semestre. Al momento, il posto di Tudose è stato preso dal ministro della Difesa, Mihai Fifor.
La crisi politica di oggi ricorda da vicino quella dell’estate scorsa. L’esecutivo socialista era in difficoltà dopo le proteste di piazza più imponenti dalla caduta del regime di Ceausescu nel 1989. A partire da febbraio 2017, i ru- meni hanno manifestato contro un provvedimento del governo, poi ritirato, che avrebbe secondo l’opposizione concesso l’immunità a molti politici colpevoli di reati di corruzione. Lo stesso Dragnea è stato condannato con sentenza definitiva per frode elettorale e rinviato a giudizio per abuso d’ufficio.
Alla sua influenza dietro le quinte si oppone il presidente della Repubblica, il liberale Klaus Iohannis, che ha più volte espresso dubbi sulla capacità di governare del Psd. I rumeni sono scesi in piazza anche lo scontro dicembre, quando proprio il governo Tudose ha varato una riforma del sistema giudiziario che secondo l’opposizione favorisce i corrotti. “Ho scelto male già due volte, non ripeterò lo stesso errore”, ha detto ieri Dragnea dopo il siluramento del premier. Pronto, quindi, a scegliere il terzo primo ministro in poco più di un anno.