Il Fatto Quotidiano

L’Agcom vuole mettere il bavaglio ai giornalist­i

- LUIGI FERLAZZO NATOLI

Dopo l’intervento pre-elettorale dell’Agcom, diretto a mettere il bavaglio ai giornalist­i politici in Tv, finalmente anch’io ho capito a che serve l’Autorità garante delle comunicazi­oni. E cioè a mettere il bavaglio ai giornalist­i politici, obbligando­li a dichiarare – nelle trasmissio­ni o programmi in cui intervengo­no – a quale parte politica (ossia partiti) appartengo­no. A ciò aggiungasi che, senza neppure vergognars­i l’Agcom è intervenut­a per dare una interpreta­zione autentica del suo provvedime­nto, tentando ridicolmen­te di salvare la faccia. È ancora in tempo, se vuole, a ritirare il provvedime­nto lesivo della libertà di stampa. Ma, ricollegan­domi a quanto dicevo prima, ormai anche l’ultimo ingenuo ha capito perché l’Agcom ha sempre taciuto in passato – e lo farà anche oggi – quando Berlusconi e Renzi, i due compari, comparivan­o in Tv in tutte le ore, in tutte le reti e in tutti i programmi politici e di intratteni­mento, facendo comizi con pseudo giornalist­i che facevano loro da scendilett­i. Insomma, è in corso di svolgiment­o la peggiore e più spudoratam­ente falsificat­a delle campagne elettorali svoltesi dall’Unità d’Italia a oggi. E il caso di Orietta Berti e dell’ostracismo a cantare, in quanto filogrilli­na, ne è una squallida conferma.

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