Bongiorno, associazione o spot?
Nessuno risponde a chi denuncia violenze
Un
paio di settimane fa mi ritrovo a commentare con un’amica la candidatura di Giulia Bongiorno con la Lega.
Butto lì senza pensarci: “Certo che è instancabile ’sta donna. Lo studio legale, le cause, la politica, l’associazione Doppia Difesa con la Hunziker…”. La mia amica mi interrompe: “Vabbè l’associazione non è il primo dei suoi pensieri”. Cioè? “Cioè prova a chiamare l’associazione e vedi se qualcuno ti risponde. Ho un’amica che aveva bisogno di aiuto, ma non è mai riuscita a contattare nessuno”.
Ma come. Gli spot, le interviste, le rubriche, i testimonial famosi, le raccolte fondi e poi l’associazione non è organizzata ed efficiente?
La faccenda mi sembra incredibile e allora vado sul sito di Doppia Difesa, un’associazione non profit fondata nel 2007 da Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno in difesa dei diritti delle donne. In home page campeggia la scritta “Donazioni”. L’invito è a donare il 5 x mille a Doppia Difesa Onlus o a fare un bonifico. “Il nostro sostegno si esprime attraverso un’instancabile attività fatta, in particolare, di consulenza e assistenza psicologica e legale”, si specifica. Seguono foto patinate di testimonial vari tra cui Francesco Totti, Silvia Toffanin e, naturalmente, Giulia e Michelle. L’area eventi è aggiornata al 2012. Quella della rubrica delle due fondatrici su Oggiall’anno corrente. L’area “notizie” riporta otto notizie in tutto il 2017. E tre notizie sono sulla borsa Trussardi creata appositamente per una campagna di Doppia Difesa.
N EL L’AR E A “Chi siamo” si legge: “La Onlus offre sostegno e tutela alle vittime di violenze secondo le necessità che pervengono tramite email, lettera o telefonata presso la sede in Roma”. Si parla di assistenza legale e di articoli e testi redatti da esperti da divulgare sui siti e i social di Doppia Difesa. Allora mi sposto su Facebook, per vedere se magari questa “instancabile attività” sia lì. L’ultimo post è del 17 dicembre 2017 ed è il solito spot patinato con la Hunziker e la Bongiorno riprese davanti ad alcuni orologi fermi “perché non bisogna perdere tempo nel denunciare”. Poi c’è il numero a cui inviare sms per la raccolta fondi per l’associazione. Poi ci sono due post in cui la Bongiorno, in interviste a un paio di testate, ricorda che lei combatte perché le denunce delle donne abbiano il codice rosso. Cioè la priorità. Poi foto della rubrica che le due fondatrici hanno su Oggi( ancora), la notizia di una maratona e poi da settembre a maggio sulla pagina Facebook nessuno posta più nulla. Si ricomincia a maggio con un paio di foto delle due con la maglietta per la raccolta fondi, una con la borsa Trussardi per la raccolta fondi e questa è tutta la frenetica attività social del 2017/2018. L’associazione, su sito e social, parrebbe abbastanza ferma.
Mi metto poi a scorrere i commenti sotto ai post e leggo una sfilza di messaggi di questo tenore: “Non riesco a contattarvi, sono 15 anni di violenza psicologica” (Barbara). “Vi ho inviato una mail ma non mi avete mai risposto” (Ilaria). “Vi ho scritto per mesi interi, non mi avete mai risposto!” ( Tiziana). “Ma fatemi il piacere, vi ho chiesto aiuto e nessuno ha risposto! Delusione totale” (Lisa). “Ho provato a contattare il vostro sito, nessuna risposta. Vi dovete vergognare” (Giusi). “Dovreste anche rispondere alle email perché non basta la promozione sui social e in tv!” (Maria). “Li ho contattati più volte e niente, io e i miei figli stiamo vivendo l’inferno…” (Ilaria). “Al telefono risponde solo una segreteria e vi ho inviato una mail un mese fa!” (Adele). “Posso sapere come mai ho chiamato 10 volte e nessuno ha risposto? Garantire un servizio che funzioni sarebbe un primo passo” (Valentina). “Se riesci a entrare in contatto con loro il massimo che fanno dopo un anno è farti contattare da uno psicologo. Un servizio che puoi avere gratis anche al consultorio familiare. Non capisco a cosa servono i soldi delle donazioni” (Laura).
INSOMMA, considerato che alcuni di questi messaggi sono di un anno fa, sembrerebbe che il codice rosso per velocizzare i tempi delle denunce non funzioni neppure nella sede di Doppia Difesa. Però vatti a fidare. Magari so- no solo hater, cazzare, dei fake. Allora contatto alcune di loro. No, non sono fake. Mi dicono “prova a chiamare!”. Vado sul sito, prendo i due numeri dell’associazione da chiamare tra le 9 e le 18 dal lunedì al venerdì (06.68806468 e 06.68309491) e chiamo. Il primo ha una segreteria che permette di far parlare con un operatore, nel frattempo l’operatore dà delle email a cui scrivere per chiedere aiuto. Dopo qualche minuto di attesa non arriva alcun operatore e cade la linea. Il se- condo numero ha una linea inattiva o comunque occupata dal secondo squillo. Chiamo più volte al giorno per diversi giorni, in orari mattutini e pomeridiani. Nulla. O la segreteria o la linea non funzionante.
Allora mando un’e mail all’indirizzo indicato per le denunce. ( info@doppiadifesa.it) Quello che “vi richiameremo!”. Dico che ho bisogno di aiuto, sono vittima di abusi in famiglia. Non mi risponde nessuno. Scrive anche una mia amica. Dice che è in una situazione di grande sofferenza in famiglia e avrebbe bisogno anche solo di un consulto telefonico. Le arriva una email automatica in cui dicono che la richiameranno. Sono passati giorni, nessuno ha chiamato né me né lei. Ho chiesto informazioni a persone vicine alla Bongiorno, mi hanno detto che effettivamente l’associazione non ha grandi risorse, fino a un po’ di tempo fa c’era un ragazzo che lavorava lì, poi una ragazza, che per un certo periodo alcuni psicologi collaboravano saltuariamente, manca un vero apparato e comunque, da un paio di anni, c’è una situazione di abbandono.
Ora. Io credo solo che se scendi in campo su un tema così delicato e presti la tua faccia a campagne e spot che vanno in tv, se parli di codice rosso e inviti le donne a denunciare e rispondere al telefono, cara Bongiorno, cara Hunziker, poi la vostra associazione dovrebbe fare quello che promette. Rispondere al telefono, almeno. Non si conoscono iniziative pubbliche sostenute economicamente dall’associazione, il sito e i social sono morenti, non c’è personale in ufficio. Non si capisce a chi offrite aiuto. Magari offrite assistenza legale a qualcuno, ma a chi se tramite Doppia Difesa siete irraggiungibili?
HO TELEFONATO a un avvocato che lavora per Doppia Difesa (Cristina Natale), le ho chiesto se ha fornito assistenza legale a qualche donna arrivata tramite l’associazione e mi ha risposto (gentilmente): “Non posso fornire informazioni sull’associazione, consulto la Bongiorno e la ricontatto”. Non mi sembrava una domanda così complicata, né che necessitasse di così tanta prudenza. Magari le raccolte fondi sono insufficienti, penserete voi. Ma, a occhio, le due testimonial/fondatrici sono milionarie. Forse un fondo per pagare qualche stipendio a gente che almeno risponda alle email e al telefono potrebbero garantirlo di tasca propria. Invece, ahimé, di attivo e vitale, ci sono solo gli spot. Forse, e dico forse, è il caso di dare qualche spiegazione.
IL WEB CONGELATO
Sul sito e sui social non c’è traccia di attività e nessuno risponde alle richieste di aiuto via email e telefono
LA DELUSIONE
Su Facebook protestano le vittime che hanno chiesto assistenza: “Ho chiamato 10 volte senza successo” LA HOME PAGE DEL SITO
Il nostro sostegno si esprime attraverso un’instancabile attività fatta di consulenza e assistenza psicologica e legale