Il Fatto Quotidiano

Violenze ieri rosse e ora nere: ferito un attivista di PaP

“Non c’è uno scontro simmetrico, si moltiplica­no le intimidazi­oni di estrema destra”

- » SILVIA TRUZZI

Marco Revelli lo abbiamo interpella­to come professore di Scienza politica, ma anche come figlio di un eroe partigiano (Nuto). Subito chiarisce la questione lessicale: “Non parliamo di ‘violenza politica’, come se fosse uno scontro simmetrico tra bande contrappos­te. C’è una moltiplica­zione di episodi d’intimidazi­one e violenza da parte dei neofascist­i...”.

A Palermo è stato aggredito un dirigente di Forza Nuova.

Sono curioso di vedere cosa diranno le indagini. Comunque quel gesto non è antifascis­mo: anche se i responsabi­li ritenesser­o di essere antifascis­ti, legare e picchiare una persona è ripugnante. Torniamo ai rigurgiti neri.

Se mettiamo in fila gli episodi, di gravità diverse, sono numerosi e preoccupan­ti: dall’incursione di Forza Nuova durante la messa di don Biancalani a Vicofaro, fino a ll ’ in v as i on e degli s k in h e a ds a Como, passando per il tentativo di irruzione negli studi di La7 martedì sera, sempre da parte di militanti di Forza Nuova. Non parliamo di quello che sta sotto la linea di visibilità dei radar dell’informazio­ne... E di quello che sta, spaventosa­mente, sopra. Mi riferisco ai fatti Macerata, un atto di terrorismo di marca fascista. L’onda nera cresce in tutta Europa.

Proviamo a definire cos’è il fascismo oggi?

È l’inumano che irrompe nell’orizzonte pubblico. Un pensiero e un’azione ostentatam­ente disumana, che spoglia una parte dell’umanità dei suoi caratteri propri. Un’umanità che può essere respinta, fatta crepare nel deserto libico o annegare nel Mediterr a n e o . I migranti, secondo alcuni, dovrebbero essere cancellati. Chi li sostiene viene sempre più spesso minacciato. L’i mmagine che vuole essere legittimat­a è quella che predica la disumanità: questa è la sostanza di tutti i fascismi. I partiti di questo stampo hanno conquistat­o maggioranz­e in alcuni Paesi europei e comunque numeri importanti anche in Paesi come la Germania, cosa che rinforza il neofascism­o di casa nostra. Qualcuno azzarda paragoni con gli anni Settanta.

La situazione di oggi è diver- sa, ma per certi versi più preoccupan­te rispetto al pur durissimo scontro di quel periodo che registrò un numero impression­ante di vittime. Da anni assistiamo all’impoverime­nto del ceto medio, che è sempre stato il bacino di coltura di processi di fascistizz­azione profonda delle società. L’aggressivi­tà mostrata da alcune minoranze rischia di saldarsi a un sentimento di frustrazio­ne molto ampio: un innesto potenzialm­ente esplosivo. In questi mesi mi ha colpito la fuga delle forze politiche democratic­he: mentre alcuni alzano le mani, s’invita ad abbassare i toni. Una strategia assurda.

A chi si riferisce?

A Matteo Renzi, che di fronte a Macerata dice “abbassiamo i toni”, quasi a intendere che si tratti del gesto di un matto! E poi al ministro Minniti, che dice “il fascismo è morto e sepolto”.

Laura Boldrini sostiene che vadano sciolti tutti i movimenti che in qualche modo si richiamano al Fascismo. D’accordo?

Sì. Io non credo che non siano necessarie nuove leggi: bastano il codice penale, le disposizio­ni finali della Costituzio­ne, la legge Scelba. Però bisogna che i comportame­nti vengano sanzionati. Intendo: a Vicofaro quel manipolo di energumeni di Forza Nuova che ha fatto irruzione a messa è entrato in chiesa scortato dalla polizia. Non mi risulta che ci siano stati provvedime­nti contro queste persone. La scena di qualche giorno fa a Bologna – con i ragazzi che leggevano la Costituzio­ne manganella­ti e poco più in là Roberto Fiore che teneva un comizio razzista – per una democrazia è un suicidio.

A sinistra c’è anche chi dice che si fa salire la tensione per non parlare dei veri problemi del Paese, come disoccupaz­ione e disuguagli­anze sociali.

Certo che il fascismo cresce su questo! Si rafforza su cittadini che sono stati abbandonat­i dallo Stato. Com’è diventata nazista la Germania? Una popolazion­e in miseria, tradita dalla socialdemo­crazia che governava, si è data a Hitler che prometteva di vendicarla. Non sto dicendo che siamo nella stessa situazione, voglio sottolinea­re l’analogia del meccanismo.

La Costituzio­ne tutela la libertà di manifestaz­ione del pensiero.

La distinzion­e tra opinioni e reati è semplice da tracciare. Io non credo nel reato di negazionis­mo, penso che sia necessario un presidio culturale della verità. Per me, però, sfilare facendo il saluto romano è reato. Questi comportame­nti sono manifestaz­ioni di orrore.

IL PARAGONE CON GLI ANNI 70

La situazione di oggi è diversa, ma forse più preoccupan­te: allora ci furono molte vittime, ma ora i neofascism­i si saldano a un ceto medio impoverito M’ha colpito la fuga delle forze politiche democratic­he: mentre alcuni alzano le mani, s’invita a abbassare i toni. Una strategia assurda

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Ansa Minacciato Don Massimo Biancalani, nel mirino di Forza nuova per le omelie a favore dell’accoglienz­a dei migranti a Vicofaro (Pistoia)
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