Violenze ieri rosse e ora nere: ferito un attivista di PaP
“Non c’è uno scontro simmetrico, si moltiplicano le intimidazioni di estrema destra”
Marco Revelli lo abbiamo interpellato come professore di Scienza politica, ma anche come figlio di un eroe partigiano (Nuto). Subito chiarisce la questione lessicale: “Non parliamo di ‘violenza politica’, come se fosse uno scontro simmetrico tra bande contrapposte. C’è una moltiplicazione di episodi d’intimidazione e violenza da parte dei neofascisti...”.
A Palermo è stato aggredito un dirigente di Forza Nuova.
Sono curioso di vedere cosa diranno le indagini. Comunque quel gesto non è antifascismo: anche se i responsabili ritenessero di essere antifascisti, legare e picchiare una persona è ripugnante. Torniamo ai rigurgiti neri.
Se mettiamo in fila gli episodi, di gravità diverse, sono numerosi e preoccupanti: dall’incursione di Forza Nuova durante la messa di don Biancalani a Vicofaro, fino a ll ’ in v as i on e degli s k in h e a ds a Como, passando per il tentativo di irruzione negli studi di La7 martedì sera, sempre da parte di militanti di Forza Nuova. Non parliamo di quello che sta sotto la linea di visibilità dei radar dell’informazione... E di quello che sta, spaventosamente, sopra. Mi riferisco ai fatti Macerata, un atto di terrorismo di marca fascista. L’onda nera cresce in tutta Europa.
Proviamo a definire cos’è il fascismo oggi?
È l’inumano che irrompe nell’orizzonte pubblico. Un pensiero e un’azione ostentatamente disumana, che spoglia una parte dell’umanità dei suoi caratteri propri. Un’umanità che può essere respinta, fatta crepare nel deserto libico o annegare nel Mediterr a n e o . I migranti, secondo alcuni, dovrebbero essere cancellati. Chi li sostiene viene sempre più spesso minacciato. L’i mmagine che vuole essere legittimata è quella che predica la disumanità: questa è la sostanza di tutti i fascismi. I partiti di questo stampo hanno conquistato maggioranze in alcuni Paesi europei e comunque numeri importanti anche in Paesi come la Germania, cosa che rinforza il neofascismo di casa nostra. Qualcuno azzarda paragoni con gli anni Settanta.
La situazione di oggi è diver- sa, ma per certi versi più preoccupante rispetto al pur durissimo scontro di quel periodo che registrò un numero impressionante di vittime. Da anni assistiamo all’impoverimento del ceto medio, che è sempre stato il bacino di coltura di processi di fascistizzazione profonda delle società. L’aggressività mostrata da alcune minoranze rischia di saldarsi a un sentimento di frustrazione molto ampio: un innesto potenzialmente esplosivo. In questi mesi mi ha colpito la fuga delle forze politiche democratiche: mentre alcuni alzano le mani, s’invita ad abbassare i toni. Una strategia assurda.
A chi si riferisce?
A Matteo Renzi, che di fronte a Macerata dice “abbassiamo i toni”, quasi a intendere che si tratti del gesto di un matto! E poi al ministro Minniti, che dice “il fascismo è morto e sepolto”.
Laura Boldrini sostiene che vadano sciolti tutti i movimenti che in qualche modo si richiamano al Fascismo. D’accordo?
Sì. Io non credo che non siano necessarie nuove leggi: bastano il codice penale, le disposizioni finali della Costituzione, la legge Scelba. Però bisogna che i comportamenti vengano sanzionati. Intendo: a Vicofaro quel manipolo di energumeni di Forza Nuova che ha fatto irruzione a messa è entrato in chiesa scortato dalla polizia. Non mi risulta che ci siano stati provvedimenti contro queste persone. La scena di qualche giorno fa a Bologna – con i ragazzi che leggevano la Costituzione manganellati e poco più in là Roberto Fiore che teneva un comizio razzista – per una democrazia è un suicidio.
A sinistra c’è anche chi dice che si fa salire la tensione per non parlare dei veri problemi del Paese, come disoccupazione e disuguaglianze sociali.
Certo che il fascismo cresce su questo! Si rafforza su cittadini che sono stati abbandonati dallo Stato. Com’è diventata nazista la Germania? Una popolazione in miseria, tradita dalla socialdemocrazia che governava, si è data a Hitler che prometteva di vendicarla. Non sto dicendo che siamo nella stessa situazione, voglio sottolineare l’analogia del meccanismo.
La Costituzione tutela la libertà di manifestazione del pensiero.
La distinzione tra opinioni e reati è semplice da tracciare. Io non credo nel reato di negazionismo, penso che sia necessario un presidio culturale della verità. Per me, però, sfilare facendo il saluto romano è reato. Questi comportamenti sono manifestazioni di orrore.
IL PARAGONE CON GLI ANNI 70
La situazione di oggi è diversa, ma forse più preoccupante: allora ci furono molte vittime, ma ora i neofascismi si saldano a un ceto medio impoverito M’ha colpito la fuga delle forze politiche democratiche: mentre alcuni alzano le mani, s’invita a abbassare i toni. Una strategia assurda