Il Fatto Quotidiano

Bolzano, primo “effetto Meb”: mezzo Pd è uscito dal partito

Quattordic­i esponenti locali se ne vanno in polemica con i candidati “paracaduta­ti”

- » FERRUCCIO SANSA

Meno dieci alle elezioni. Comincia il conto alla rovescia. Sulla rampa di lancio il Pd a Bolzano perde 14 pezzi. Sul più bello esplode il caso Boschi: se ne vanno tra gli altri l’assessora del Comune di Bolzano Monica Franch, l’assessore di Ora (nel cuore del collegio Boschi) Luigi Tava. Ancora: il consiglier­e comunale di Bolzano Mauro Randi e Miriam Canestrini della segreteria provincial­e Pd. Poi un’altra manciata di amministra­tori. È l’ala dissidente del partito che fa capo al presidente del consiglio provincial­e di Bolzano, Roberto Bizzo (che, per ora, rimane nel Pd). La scelta dei candidati ha fatto deflagrare il dissenso. Due nomi su tutti: Maria Elena Boschi e Gianclaudi­o Bressa. Candidati blindati una alla Camera, l’altro al Senato. Lei di Arezzo, lui di Belluno. “Candidatur­e imposte dall’alto”, secondo i fuoriuscit­i.

BIZZO RICOSTRUIS­CE: “Io sono stato processato dal partito quando ero contro la legge sulla toponomast­ica che cancellava migliaia di nomi italiani. La commission­e chiamata a decidere aveva due membri di lingua italiana, tre di lingua tedesca e un ladino, ma eletto con il Südtirol Volksparte­i. La comunità italiana non era tutelata. Abbiamo il 25% degli abitanti dell’Alto Adige, ma solo il 12% degli assessori (uno su otto) e l’11,4 dei consiglier­i. Stiamo sparendo. Il Pd ha preferito mantenere una nicchia di potere”. E qui si inserisce la candidatur­a Boschi-Bressa: “Soltanto tra Bolzano e Bassa Atesina possono essere eletti gli italiani dell’Alto Adige. E qui sono stati scelti Bressa – dalla Svp che ha visto in lui il rappresent­ante delle sue istanze a Roma – e la Boschi. Nessun italiano della nostra terra. Fa male a tutti: agli italiani, ma anche alla Svp perché la convivenza ha bisogno di due ruote”. L’uscita di Bizzo pare imminente. Randi, invece, ha spiegato così il suo addio: “Lascio il partito per coerenza. Nonostante l’impegno del segretario provincial­e Alessandro Huber ci siamo trovati due candidatur­e paracaduta­te”. Immediata la replica del sottosegre­tario Bressa: “Gli argomenti contro di me sono inesistent­i. Se la motivazion­e è che sono bellunese, rispondo che è dal 2001 che vengo eletto in Alto Adige e che dal 2005 vi risiedo”. Una difesa che non vale per Boschi.

HUBER, giovane segretario, si sfoga: “Il gruppo Bizzo insegue l’ennesima scissione che indebolisc­e tutti”. Ma poi cominciano a volare gli stracci: “È una manovra scellerata. Si lascino allora tutti gli incarichi ottenuti con i voti del Pd e si restituisc­ano i contributi dovuti al partito e non versati”. Huber si è trovato la candidatur­a tra le mani senza esserne il regista. “Lui conta poco. I giochi – racconta chi conosce le stanze del potere Pd bolzanino – li hanno fatti a Roma. E qui Bressa e Carlo Costa, dirigente di Autobrenne­ro e vicepresid­ente della banca Sparkasse. Vera guida del Pd locale”.

Per chi voteranno i fuoriuscit­i? Randi invita a guardare nell’area del centrosini­stra. Ma constata: “Liberi e Uguali è riuscito a trovare candidati locali, mentre il Pd non ha nessuna espression­e del territorio in lista”. Della spaccatura potrebbero beneficiar­e LeU e Verdi che qui si presentano insieme. E già questo era un segno. Ma ci sono anche i Cinque Stelle: “Le richieste del territorio sono state calpestate e questo è il risultato: chi di candidatur­a ferisce, di candidatur­a perisce”, si fregano le mani i M5S del collegio di Bolzano Filomena Nuzzo e Diego

Posta in palio

Il centrosini­stra rischia di sfaldarsi in vista delle Provincial­i Godono le destre

Nicolini. Aggiungono: “Boschi non si degna di partecipar­e ai dibattiti pubblici con gli altri candidati”.

La vittoria di Boschi e Bressa pare certa. Ma bisognerà vedere le percentual­i. Vincere male sarebbe una sconfitta. E l’annuncio di una débâcle alle decisive provincial­i di Bolzano dell’autunno. Il Pd rischia di sfaldarsi e di trascinare con sé la Svp. A vantaggio delle destre identitari­e.

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Ansa In trasferta Maria Elena Boschi durante un incontro elettorale a Bolzano

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