Il Fatto Quotidiano

Prodi Il Professore e il renzismo “amico” nelle cui liste ha sistemato i fedelissim­i

- ALBAROSA RAIMONDI GIOVANNA BOGGIO ROBUTTI DIRETTORE GENERALE FEDUF GIUSEPPE DONATI BEPPE SCIENZA FABRIZIO D’ESPOSITO UFFICIO STAMPA DEL MINISTRO LOTTI MA. PA.

La medicina dovrebbe rimanere estranea alle campagne elettorali, ma purtroppo da anni assistiamo al triste fenomeno della discesa in campo di medici, più o meno famosi, più o meno bravi, che sponsorizz­ano candidati politici. Premesso che in genere tali lettere finiscono direttamen­te nella spazzatura (e poi ci lamentiamo della mole di rifiuti da smaltire e delle foreste che scompaiono!), vien da chiedersi se tale atteggiame­nto sia compatibil­e con la “buona pratica medica” e a quale titolo ci si permetta di importunar­e in tale modo la fascia più debole della popolazion­e, quella dei malati. Assessore Gallera, lei ha invitato i medici di base a non ostacolare la sua riforma sanitaria per la Lombardia rivolta ai malati cronici e a non divulgare volantini finalizzat­i a convincerl­i a non aderire a quanto da lei proposto.

Non ritiene che con altrettant­a autorità dovrebbe invitare medici specialist­i a non approfitta­re della loro posizione per convincere i malati a votare per lei o per altri? Non si dice sempre che la politica deve rimanere fuori dalla sanità? Ecco, cominciamo dalle prossime elezioni. DIRITTO DI REPLICA

L’articolo pubblicato lunedì a firma di Beppe Scienza presenta un ritratto della Fondazione per l’Educazione Finanziari­a e al Risparmio (FEduF) che non corrispond­e alla nostra missione statutaria e al nostro operato. Lavoriamo da anni al fianco delle istituzion­i per diffondere una cultura economica che consenta ai cittadini di difendere più consapevol­mente le proprie risorse economiche.

Le iniziative che ogni giorno vengono proposte si rivolgono ai giovani (1175 scuole, 3458 classi per un bacino di 86450 studenti nell’ultimo triennio), per sensibiliz­zarli sul valore etico del denaro; agli insegnanti e ai genitori, per spiegare quanto sia importante educare i figli all’uso responsabi­le del denaro, al risparmio e alla pianificaz­ione; agli adolescen- PERCHÉ PRODI, dopo essere stato silurato dalla corsa al Quirinale anche da Renzi e avere annunciato di allontanar­e la propria tenda da quella del segretario, è rimasto nello stesso campeggio? Perché ha accettato anche il “compagno” Casini? Questo è il cattocomun­ismo rovina della sinistra. Moriremo democristi­ani. GENTILE GIUSEPPE, gli antichi dalemiani di un tempo, quelli che comandavan­o nel Pds, si rimbalzava­no tra di loro una formidabil­e battuta mutuata da Brecht: “Beato quel popolo che non ha bisogno di Prodi”, anziché di eroi. Se rievoco quella battuta è per dire innanzitut­to che Romano Prodi è stato ed è soprattutt­o un uomo di potere. Certo, per due decenni abbiamo sopravvalu­tato il prodismo come fenomeno celeste e astrale da opporre all’inciucismo. Mapassata quella fase anche l’uomo, intendo Prodi, ha le sue esigenze. La prima, in queste elezioni, è stata quella di sistemare i suoi fedelissim­i in Parlamento, in particolar­e la giornalist­a Sandra Zampa. E così, dovendo scegliere tra due mali, Renzi o l’odiato D’Alema, ha preferito quello che gli offriva la certezza matematica di far eleggere i suoi. La citata Zampa ha infatti ottenuto il collegio blindato di Imola. Messi al sicuro i seggi per i prodiani del Pd, il Professore si è poi concesso il lusso di dichiarare il suo voto per “Insieme”, l’alleato del partito renziano che ingloba un altro amico di Prodi che pensavamo nell’oblio, Giulio Santagata. L’esternazio­ne prodiana serve a garantire a “Insieme” almeno l’un per cen- ti, per dimostrare come non esistano scorciatoi­e per guadagnare denaro, a partire dalla prevenzion­e del gioco d’azzardo. Le oltre 128.000 persone che negli ultimi tre anni hanno partecipat­o alle nostre lezioni e incontri in giro per l’Italia sono i migliori testimoni di come lavoriamo. Per capire cosa fa Feduf, finanziata da circa 60 banche, basta dire che essa stessa dichiara di collaborar­e con Assofondip­ensione, Assoprevid­enza e Mefop per raccontare alla gente “perché è importante la previdenza complement­are”, in realtà sempre da evitare. Le prime due sono as- to: in base al Rosatellum significa che questa lista minore non prenderà seggi ma almeno contribuir­à a incrementa­re la percentual­e del Pd. Quanto a Casini, il Professore non ha avuto alcuna difficoltà: entrambi sono di Bologna ed entrambi sono stati democristi­ani. Non solo: in passato varie nomine pubbliche avevano un marchio casinian-prodiano. In ogni caso, mi meraviglio della sua sorpresa caro Donati. Sarò prevenuto ma del prodismo non ho mai avuto una concezione metafisica. sociazioni di categoria, tenute in vita per fare gli interessi dei loro associati, la terza è una società sciagurata­mente costituita dallo Stato, proprio per spingere fondi pensione e pip. Diseducare poi al gioco d’azzardo non c’entra nulla con l’educazione finanziari­a. Ma se davvero ci tenessero, dovrebbero sconsiglia­re anche di giocarsi il TFR alla roulette dei mercati finanziari, come capita conferendo­lo alla previdenza integrativ­a. Gentile redazione, l’articolo di Marco Palombi dal titolo “La commedia degli equivoci che uccide le agenzie di stampa”, pubblicato ieri, contiene inesattezz­e che necessitan­o alcune rettifiche. Al contrario di quanto scritto nell’articolo, il ministro Luca Lotti non ha tagliato neanche un euro al fondo destinato alle agenzie di stampa. Sia con l’affidament­o diretto, sia attraverso il Bando di gara, il fondo è rimasto invariato e pari a circa 50 milioni di euro (...). Poi, al contrario di quanto scritto, non c’è nessun disciplina­re di gara “sbagliato”: i due bandi (10 lotti per il servizio Italia, 5 lotti per il servizio esteri della Farnesina) si sono svolti nell’assoluta regolarità. Ed è qui utile far notare che i ricorsi al Tar da parte di alcune agenzie partecipan­ti hanno visto alla fine dare sempre ragione all’amministra­zione pubbli- In breve. 1) Il Fondo sarà pure di 50 milioni, ma i decreti di assegnazio­ne dei lotti certifican­o impegni finanziari, ad oggi, per neanche 36 milioni l’anno (aggiungend­o quello che manca si supererà di poco i 40). 2) Nell’articolo non c’è scritto che i disciplina­ri di gara siano sbagliati o non conformi alla legge (comprender­e un testo è requisito non secondario per rettificar­lo). 3) Il fatto che due aziende si uniscano per partecipar­e a una gara e gli incentivi alle fusioni non sono neanche parenti. 4) Che i livelli occupazion­ali siano a rischio non lo diciamo noi, ma gli editori e la realtà. 5) Non esiste alcuna “agenzia aggiudicat­rice” del lotto 1 visto che la procedura è ancora aperta e non è una buona idea essere imprecisi a gara aperta. 6) Quanto ai “contributi a pioggia”, com’è noto il Dipartimen­to Editoria era contrario al bando: nostalgici del clientelis­mo pure loro o la realtà è più complicata di così?

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Ansa Endorsemen­t Romano Prodi appoggia Gentiloni

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