De Magistris, sit-in a Roma: “Lo Stato ci liberi dal debito”
10 pullman fermati per ore dalla polizia Il sindaco: “Napoli bloccata dai vecchi prestiti erogati per il terremoto dell’80”
Napoli cancella il debito. La terza città d’Italia irrompe nella campagna elettorale con una manifestazione sotto il Parlamento. Al centro della protesta – dieci i pullman organizzati da associazioni, centri sociali e da DeMa, il movimento di Luigi de Magistris – i debiti pregressi accollati al Comune. “Abbiamo le casse del Comune di Napoli ancora bloccate per un debito di circa 100 milioni contratto dallo Stato con il commissariamento del terremoto del 1980 e per un debito di circa 50 milioni per il commissariamento emergenza rifiuti in Campania degli anni 2000. Fanno pagare a noi le stagioni della democrazia commissariata. Come si fa a governare con la cassa bloccata? Noi abbiamo da sette anni liberato Napoli dai rifiuti, dal Sistema criminale fatto di collusioni tra affari, politica e camorra. È illegittimo che la nostra città debba subire gli effetti di tutto questo, impedendoci di realizzare diritti e soddisfare bisogni”. Il sindaco dal palco montato a pochi metri dall’ingresso della Camera, ha spiegato le ragioni della protesta e i risultati ottenuti fino a questo momento nella trattativa col governo. “Ma se non arriveranno decisioni immediate e concrete – ha detto de Magistris – verremo di nuovo a Roma”. La battaglia ha annunciato Raffaele Del Giudice, il numero due dell’amministrazione, “non finisce qui, Napoli vuole essere la città capofila della lotta contro il debito che strozza i Comuni”. Polemiche per il blocco dei pullman a Roma Sud che ha ritardato la manifestazione di due ore (durante il quale è stata perquisita anche la borsa della moglie del sindaco, Maria Teresa Dolce). “È uno strano Paese – ha detto De Magistris – quello dove si permette alle organizzazioni neofasciste di manifestare, mentre si bloccano e si perquisiscono assessori e consiglieri della terza città d’Italia venuti insieme a centinaia di cittadini per manifestare in pace”.