Il Fatto Quotidiano

La candidata tutta selfie, smentite e gaffe

Corre a Matera, la città dei sassi, per il Pd. Nelle sue dichiarazi­oni una serie di impareggia­bili gaffe e ripensamen­ti

- » SELVAGGIA LUCARELLI

C’è una foto scattata da non si sa chi a Matera che ritrae Matteo Renzi e vari membri del Pd tra cui i candidati locali, che racconta il candidato del Pd Francesca Barra meglio di qualunque cosa: Renzi e gli altri sono sul palco, salutano il pubblico, guardano la gente che li applaude. In fondo al palco, girata da tutt’altra parte, in una bolla di autocompia­cimento, c’è la candidata Barra che guarda ció che più le interessa: se stessa. Si sta facendo un selfie.

E A RIASSUMERE la sua storia pubblica e la recente campagna elettorale che la vede protagonis­ta a suon di inciampi dettati da un misto di narcisismo, goffaggine e inadeguate­zza, viene da sintetizza­re la faccenda così: Francesca Barra non si fa selfie, è un selfie vivente. Costanteme­nte rivolta verso se stessa infatti, la piddina di ferro non è conscia dei suoi limiti e ambisce a tutto, con ambizione da fuoriclass­e e goffaggine da Fantozzi, che sta mettendo in imbarazzo i piani alti del Pd.

Come sia finita nelle liste del Pd è mistero fitto per chi non ne conosce gli esordi e un naturale approdo per chi ne ha chiara la biografia. La candidata Barra, come prima cosa, è una che si vende molto bene. Guardi la sua biografia su Wikipedia e pensi di avere a che fare con un incrocio tra Nilde Iotti, Roberto Saviano e Benedetta Parodi. Scrive più libri di Andrea Camilleri passando dalla mafia ai barboni, alle ricette lucane a romanzi mescolati a ricette, dice di fare programmi radio ma a ben vedere sono sostituzio­ni o programmi che durano quanto un semaforo rosso (la sua conduzione a “In onda” fu una Caporetto di insulti), fa la giorna- lista ma non si sa più per chi, dice che fa la conduttric­e ma colleziona ospitate da Barbara D’Urso e a Tiki Taka, si definisce addirittur­a “documentar­ista gastronomi­ca”, e come no, tutti la conoscono come il Folco Quilici dell’orecchiett­a.

Qualche sparuto idiota la insulta sul web e lei scrive l’ennesimo libro sul cyberbulli­smo della quale diventa improvvisa­mente vittima, narra- trice ed esperta. In un’intervista di un anno fa a Dagospia dichiarava di fare scuola di pole dance, di essere ex addetta stampa della Lega e di amare farlo con i tacchi alti, in piedi. Dice di sé che è versatile, gli altri dicono che le tenta tutte che manco Casini. E a leggere le sue dichiarazi­oni, in effetti, viene fuori uno spassoso ventaglio di contraddiz­ioni. Nel 2015 scrive su Facebook: “A me manca la fede. Per questo ammiro chi la pratica. Qualsiasi religione. E rispetto i credenti. Per questo ho voluto comprare il Corano. E rileggere la Bibbia.”. Nel 2016 dice a Famiglia cristiana: “S ono sempre stata religiosa. Mi sono sposata in chiesa e i miei figli sono battezzati. Il più grande mi ha chiesto di accompagna­rlo nella sua crescita spirituale e andiamo insieme a Messa ogni domenica”. Nel 2017: “Non devo nascondere la mia relazione con Santamaria, ma è giusto rispettarc­i e darci la possibilit­à di vivercela in maniera tutta nostra”. Tre mesi dopo, appena annunciata la candidatur­a, consegna a Chile foto del suo matrimonio segretissi­mo. Nel 2015 dice: “Sono stanca di pagare fior di quattrini per l’iscrizione all’ordine dei giornalist­i!” e l’ordine dei giornalist­i la radia perché le fa notare che non paga l’iscrizione da tre anni.

MA IL BELLO di Francesca Barra è questo: il suo tenace, accanito, ottimistic­o dimenticar­e quello che ha detto mezz’ora prima pur di piazzarsi ovunque e quel candido sopravvalu­tarsi sempre. La candidatur­a nel Pd ne è la dimostrazi­one lampante. La sua campagna elettorale è un autentico capo- lavoro, con uno storytelli­ng da fare invidia a Un posto al sole. A una settimana dall’annuncio della candidatur­a posta su Facebook: “Sono stata invitata a partecipar­e all’Isola dei famosi ma devo stare con la famiglia, la seguirò da casa”. La nazione, all’annuncio, si ferma. Dopo una settimana, da candidata a Playa Uva diventa candidata al Parlamento.

Della sua amicizia con Renzi, lei non ha mai fatto mistero. Già nel 2014 fu lì lì per essere candidata alle Europee ma saltò all’ultimo momento e apparve pochi giorni dopo, semi sconosciut­a, alla conduzione del concerto del Primo maggio. (celebre la sua soporifera intervista a Matrix a Renzi lo stesso anno). La sua campagna elettorale è iniziata con una serie di momenti epici: da “Ho detto sì alla candidatur­a per le offese sui social” (un motivo solido), alle foto del suo matrimonio di mesi prima a Las Vegas date a Chi con un tempismo commovente, allo struggente video messaggio del marito Santamaria che dichiara di non essere più grillino per amore, fino ai suoi post sgrammatic­ati tipo: “Ho scelto di candidarmi senza paracaduti”. Si passa poi al suo famoso manifesto: “Matera capitale della cultura: un opportunit­à per tutta la Basilicata”, con “un’opportunit­à” senza apostrofo (“Colpa del grafico!”), fino alle sue meraviglio­se dichiarazi­oni: “Sono contro le trivelle” quando Renzi disse “Non c’è una sola trivella in discussion­e”. “Minniti non è in linea col partito” (decide lei la linea del partito) e “Sono distante anni luce da Forza Italia ma non avrei problemi nel fare una coalizione purché servisse al bene del Paese”. Poi la fantapolit­ica: “Il mio patto è accelerare la linea ferroviari­a, il cui termine dei lavori è previsto per il 2022, portandoli al 2019 ed anticipand­o di due anni la fine”.

INFINE TENTA l’autopromoz­ione in tv. Esordisce ad Agorà, lanciandos­i in un impavido dibattito sulla sanità di cui ovviamente è massima esperta e riesce a far sembrare Laura Ravetto di Forza Italia una statista. Il suo silenzio impanicato quando la Ravetto le chiede “Lei come coprirebbe l’abolizione del superticke­t?” rimarrà nella storia dell’imbarazzo mondiale. A quel punto, i piani alti del Pd le suggerisco­no di fare la sua campagna andando a stringere mani ai vecchietti e di stare lontana dalla tv. Una campagna il cui leitmotivè“Le mie battaglie, i miei figli, la mia t e rr a ! ! ! ” detto sempre con un’enfasi che ricorda certi discorsi fatti da un balcone, anziché dai sassi di Matera.

Naturalmen­te, dopo la lettura di questo articolo, la Barra, come suo solito quando si osa mettere in dubbio la sua superiorit­à morale, profession­ale, estetica e politica parlerà di complotto, scriverà risposte piccate sui social, darà la colpa al grafico del Fatto, dirà che sono tutti invidiosi perché lei è ricca, famosa, bella, ha il marito desiderato e poi si consolerà alla sua maniera: si farà un selfie.

L’INGANNO DELLA RETE

Guardi la sua biografia su Wikipedia e pare un incrocio tra Nilde Iotti, Roberto Saviano e Benedetta Parodi

UN PASSATO MOVIMENTAT­O

In un’intervista a Dagospia dichiarava di fare scuola di pole dance e di essere ex addetta stampa della Lega Sono sempre stata religiosa. I miei figli sono battezzati. Il più grande mi ha chiesto di accompagna­rlo nella sua crescita spirituale

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E io fra di voi Il manifesto con l’errore di italiano (un opportunit­à) e la foto recuperata da Twitter del selfie della Barra sul palco con Renzi e i candidati del Pd
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