Il renziano Marcucci e i soldi del ministero
PolemicheMise e Regione danno 10,5 milioni a Kedrion. Il senatore: “E allora?”
Vero. Serio. Concreto. Così si descrive, bontà sua, Andrea Marcucci da Barga, Lucca, senatore e candidato democratico, sul suo sito. Ma dimentica almeno un aggettivo: liberale. Liberalissimo. Al punto che, giovine 27enne, tra il 1992 e il 1994 divenne deputato e vice capogruppo del fu Partito liberale italiano.
E FOSSE solo quello: il nostro fu s ot t os e gr et a ri o alla Cultura con Romano Prodi su indicazione nientemeno che di Lamberto Dini, già berlusconiano, liberalerrimo. Ora Marcucci, che sempre torna alla sua terra come la nota cavallina dei pasco- liani Canti della vicina Castelvecchio, è liberale, ma non disdegna i contributi dello Stato che pur – ahilui! - da dottrina distorcerebbero il corretto funzionamento del mercato. Di questa sua flessibilità culturale, per così dire, il senatore Marcucci - che è pure membro del cda dell’azienda di famiglia, la Kedrion, multinazionale attiva nel settore degli emoderivati – ha dato prova anche in questi giorni. Lunedì 19 febbraio, infatti, una nota del ministero dello Sviluppo economico ci ha informato della firma di tre intese congiunte con la Regione Toscana per favorire gli investimenti nel territorio: la prima, si legge, “è relativa a un accordo di innovazione con Kedrion Spa che darà il via a un programma di investimenti in ricerca e sviluppo da 37,5 milioni di euro (di cui 9 dal Mise e 1,5 dalla Regione) per la produzione di un nuovo preparato di immunoglobuline al 10% per uso endovenoso triplo inattivato da realizzarsi presso le unità produttive di Gallicano (frazione Bolognana) e Barga (frazione Castelvecchio Pascoli)”. Il che, aggiunge il ministero, “porterà a un incremento dell’occupazione locale pari a 70 unità”: insomma 10 milioni e mezzo di fondi pubblici gentilmente concessi mentre il nostro è in campagna elettorale a Lucca che perturberanno sì il mercato ma consentono pure di promettere 70 nuovi posti di lavoro al costo di 150mila euro l’uno.
Qualcuno in quelle ingrate lande, certamente meno liberale e flessibile del nostro, ha voluto rimarcare l’inopportu- nità, diciamo, delle sovvenzioni pubbliche garantite da un governo a guida Pd all’azienda di un senatore Pd , che peraltro lavora in Italia in condizioni di sostanziale monopolio, a pochi giorni dalle elezioni. Certaltri hanno persino rimarcato che queste sovvenzioni non sono certo le prime, a non voler contare - aggiungiamo noi - l’ingresso nel capitale sociale di Kedrion del Fondo strategico italiano, cioè della ( oggi renzianissima) Cassa depositi e prestiti.
IL FLESSIBILMENTE liberale Marcucci non se ne è avuto a male: “Sono orgoglioso che l’azienda della mia famiglia abbia avviato un progetto di investimenti ambizioso che porterà nuovi posti di lavoro e che il governo sostenga le aziende che assumono o innovano. A chi fa polemiche assurde, chiedo: è preferibile la disoccupazione?”. Ma non sia mai: meglio il lavoro che, si scopre, è creato dunque dagli investimenti dello Stato e non dalla miracolosa mano del mercato: poi, se lo Stato ha stabilito che deve essere la Kedrion del liberale Marcucci a dare il pane ai cittadini di Lucca, avrà i suoi buoni motivi.
Cultura flessibile Virgulto del Pli, poi con Dini, ora nel Pd scopre le virtù dei fondi pubblici: “Meglio i disoccupati?”