La maestra inveisce contro gli agenti L’Ufficio scolastico chiede informazioni
Il caso al corteo antifascista del 22 febbraio
“Vigliacchi, mi fate schifo. Dovete morire”. Così un’insegnante, Lavinia Flavia Cassaro, si è rivolta agli agenti della Questura di Torino che giovedì scorso avevano sbarrato la strada al corteo antifascista diretto verso l’hotel in cui il leader di CasaPound Simone Di Stefano presentava i candidati. Prima degli scontri tra antagonisti e polizia segnati anche dall’impiego di bombe carta piene di chiodi e vetro, la donna, davanti al corteo, ha inveito contro gli agenti: “Senza manganello, quando volete”.
IL FILMATO, trasmesso lunedì sera da “Matrix” su Canale5, è stato commentato in studio dal segretario Pd Matteo Renzi: “Che schifo – ha detto –. Secondo me un’insegnante che augura la morte di un poliziotto o di un carabiniere andrebbe licenziata subito”. L’inviato di “Matrix”, Angelo Machia- vello, ha incalzato l’insegnante, militante anarchica, nel corso del corteo: “Lei ha augurato la morte di un poliziotto”. “Certo, perché in questo momento stanno proteggendo il fascismo”, gli ha risposto la donna. Il cronista: “È triste quando si augura a un poliziotto di morire”.“Lo è, ma sbagliato no – ha replicato lei –. Io mi sarei trovata, mi posso trovare emi potrei trovare a combattere fucile in mano contro questi individui”. Secondo Renzi “quell'insegnante va licenziata perché è una persona pericolosa per l'educazione dei ragazzi che le sono affidati. Chi picchia un carabiniere non è uno che ha una ideologia, ma un criminale che va assicurato alle patrie galere”.
Il Sindacato autonomo di polizia (Sap) chiede la sua sospensione. L’Ufficio scolastico regionale ha già chiesto informazioni alla scuola in cui la docente lavora. Potrebbero essere adottate delle misure nei suoi confronti. Lei, su Facebook, ha ridotto il tutto a una questione di “libertà di espressione” e “diritto alla difesa”: “Un’insegnante deve essere valutata per la passione, l’amore e la cura che mette nel proprio lavoro e verso i propri studenti e studentesse – ha scritto –. A me queste cose, di certo, non mancano”.