Il Consorzio Mose non paga: 15 aziende rischiano di finire male
▶POVERO MOSE.
La grande opera veneziana è di nuovo nell’occhio del ciclone: 15 imprese annunciano di attendere da due anni 63 milioni dal Consorzio Venezia Nuova come pagamento dei lavori. Appena dieci giorni fa Alberto Vitucci sulla Nuova Venezia aveva invece rivelato che i commissari del Consorzio hanno chiesto 35 milioni a progettisti, imprese, direttori dei lavori e collaudatori di alcune opere del Mose. Dovrebbero risarcire i danni e restituire i soldi per errori progettuali e lavori sbagliati. Ma partiamo dall’ultima pagina: Ugo Cavallin, presidente dell’Ance Venezia (l’associazione dei costruttori), ha denunciato che quindici aziende del Mose rischiano di andare a gambe all’aria perché da anni attendono invano di essere pagate. Dice Cavallin: “Si tratta di imprese che fatturano complessivamente 800 milioni e danno lavoro a mille persone. Per alcune il rischio di chiusura è reale e le ricadute sul territorio sarebbero pesantissime”. Tra le aziende che attendono di essere pagate ce ne sono alcune toccate dalle inchieste sul Mose, ma anche altre del tutto estranee alle vicende giudiziarie. Secondo l’Ance, c’è il pericolo che il Mose resti incompiuto: dopo trent’anni di annunci e quindici di lavori. Soprattutto dopo 5,5 miliardi di spesa. L’opera, in teoria, sarebbe realizzata al 90 per cento e dovrebbe essere ultimata entro l’anno. Un miraggio, forse.
Anche perché il Consorzio, guidato dai Commissari Straordinari, ha deciso di inviare due atti di diffida e messa in mora per presunti errori nel progetto della conca di navigazione a Malamocco e della lunata del Lido. Le opere sono state danneggiate da due mareggiate (la conca nel 2015, la lunata nel 2012). Così per la prima volta è lo stesso Consorzio a parlare di errori progettuali e lavori sbagliati. Oggetto degli appunti soprattutto la conca che è troppo piccola. E non sarebbe nemmeno in grado di sostenere condizioni meteo eccezionali.