La neve spacca Napoli
De Magistris contro la Protezione civile: “Non ci hanno allertati”. La replica: “Lo abbiamo fatto già sabato, sul basso rischio intendevamo idrogeologico e idraulico”
La neve a Napoli non si vedeva dal 4 febbraio 2012 e quel giorno si depositò solo nelle zone collinari. Nulla rispetto allo spettacolo di ieri mattina di una città che si è risvegliata completamente imbiancata, da Mergellina a Posillipo a Fuorigrotta fino ai Camaldoli. E altrettanto completamente impreparata all’evento.
NAPOLI è così rimasta stritolata nei disservizi: linea 1 della metro chiusa, i bus dell’Anm fermi (in mattinata ha funzionato solo la funicolare) e scuole chiuse quando le auto dei genitori disperati erano già per strada a slittare sulle lastre di ghiaccio ( sulla tangenziale all’altezza del Vomero si fermavano o finivano la marcia di traverso). Il sindaco Luigi de Magistris ha firmato l’ordinanza solo in extremis – rimarranno chiuse anche oggi – ed ha puntato il dito contro la Protezione civile: “Avevamo avuto indicazioni rassicuranti. Non c’era alcun indicatore di tipo precauzionale per farci emettere qualunque tipo di provvedimento, e le decisioni prese sono frutto di nostre valutazioni empiriche e non perché qualcuno ci abbia chiamato dalla Protezio- ne civile o da altri luoghi deputati”.
Alle 19.20 di lunedì l’uff ic io stampa del Comune aveva diramato una nota tranquillizzante sull’esito della riunione in Prefettura di due ore prima: “Non sono emersi ulteriori elementi di criticità sul piano della viabilità e visto il bollettino meteorologico regionale che conferma lo stato di allerta verde, le scuole cittadine funzioneranno regolarmente”. È accaduto esattamente il contrario e dalla Protezione civile hanno replicato: “Avevamo previsto già da sabato, con abbondante anticipo, l’arrivo di un’ondata di neve e gelo sul territorio campano, e siamo tutt’ora in allerta, terminerà alle 23.59 di mercoledì (oggi per chi legge, ndr ), il codice colore riguarda solo il rischio idrogeologico ed idraulico”.
In attesa di capire se sia colpa di chi non sa scrivere o di chi non sa leggere o di chi non sa prevedere, la mattinata di ieri verrà ricordata a Napoli come la più caotica degli ultimi dieci anni. Coi trasporti pubblici in tilt e i taxi che non accettavano corse verso le zone alte, è rimasto in trappola anche chi doveva lasciare la città: alla stazione Centrale la circolazione ferroviaria è stata rallentata per ore a causa dei problemi registrati nel nodo di Napoli, prima di un lento ritorno alla normalità con l’adozione di un programma di emergenza per la neve, e sono rimasti fermi i voli da Capodichino (ne è partito solo uno alle 6.04), con la pista chiusa sino a mezzogiorno.
Su Facebook è diventato virale il video di un uomo in cuffia e costume da bagno che si immergeva nel mare di Mergellina tra i fiocchi di neve. Avrà pensato, forse, che l’unico modo di andar via era a nuoto.
ROMA ieri ha avuto ancora problemi rispetto alla circolazione ferroviaria: i treni pendolari sono stati ridotti del 50%, oggi il servizio salirà al 70%. Dopo il caos di lunedì la stazione Termini è stata alleggerita dei convogli ad alta velocità, trasferiti a Tiburtina in quello che in teoria sarebbe l’hub cittadino delle frecce. Sulle strade i problemi maggiori sono dovuti al ghiaccio, tra code ed interruzioni della circolazione sulle vie ad alto scorrimento, dovute ad incidenti e interventi per rimuovere rami caduti.
Stamattina riaprono le scuole. I siti archeologici centrali invece erano di nuovo parzialmente visitabili già da ieri. Virginia Raggi, tornata dal Messico, rivendica: “Nonostante io fossi fuori ci siamo coordinati benissimo”. Quanto alla sua assenza nel giorno della nevicata replica: “Le polemiche le lascio ad altri”. Poi annuncia lo “stop dal 2024 ai veicoli alimentati a Diesel nel centro di Roma”.
La capitale Ieri ancora in tilt il traffico ferroviario e cadono altri alberi. Raggi: “Ha funzionato tutto”