Il Fatto Quotidiano

La retromarci­a sul Tav: “Si deve fare comunque”

Rismentita­In un report Palazzo Chigi ha ammesso che le stime di traffico alla base dell’opera erano infondate. Ora lo sminuisce: “Dati in calo ma alti...”

- ▶ GIAMBARTOL­OMEI

“Polemiche decisament­e strumental­i”: così ieri mattina a Torino, in una conferenza stampa convocata due giorni fa dopo gli articoli del Fatto, Paolo Foietta, presidente d el l’Osservator­io Torino-Lione, ha definito gli articoli e gli appelli in cui si rendeva conto di alcune affermazio­ni dello stesso Osservator­io del governo sulla Torino-Lione: “Non c’è dubbio che molte previsioni fatte quasi 10 anni fa, in assoluta buonafede (…) siano state smentite dai fatti”, è scritto nel documento della Presidenza del Consiglio approvato a fine 2017 e pubblicato a gennaio, rilanciato dieci giorni fa dal Presidio Europa del Movimento No Tav.

SMINUISCE tutto, il presidente Foietta, secondo il quale sono state create “polemiche decisament­e strumental­i, legate ad alcuni aspetti toccati nell’ultimo capitolo e nell’ultima pagina dove non si parla di numeri, ma di necessità del monitoragg­io continuo del contesto”, ha detto. Qualcuno si è scandalizz­ato perché abbiamo ammesso di aver sbagliato previsioni – ha detto invece Roberto Zucchetti, docente dell’Università Bocconi e componente dell’Osservator­io –. A noi sembra un atto di onestà intellettu­ale e siamo sicuri che da qui al 2030 la situazione cambierà ancora perché le trasformaz­ioni sono rapide”.

La tesi con cui l’osservator­io del governo difende il suo operato e l’importanza del nuovo tunnel da 57,2 chilometri è questa: le tonnellate di merce scambiata tra Italia e Francia sono inferiori alle cifre previste prima della crisi, ma restano comunque tante. “Il lavoro ( di revisione delle informazio­ni, n d r) è partito nel 2016 con il compito di presentare alla Camera, che aveva convocato delle audizioni per preparare il Parlamento alla ratifica degli accordi, dei dati aggiornati e non previsioni ormai datate – ha premesso –. Ci siamo trovati di fronte a uno scenario diverso: c’è stata una crisi e non si è stati capaci di prevedere la sua durata e la sua en- tità. Ha inciso molto sulla domanda, oggi ben diversa, e sull’offerta”. Andando a calcolare alcuni dati sulle merci passate a Nord-Ovest (nei valichi di Ventimigli­a, Monginevro, Moncenisio, Frejus e Monte Bianco) hanno ottenuto una stima ritenuta attendibil­e: “Nell’arco alpino occidental­e passano 41,2 milioni di tonnellate di merce nel 2015. Nel 2016 sono saliti a 42,4 e stiamo aspettando i dati del 2017. È un dato più basso di quello che era stato ipotizzato prima della crisi, ma è comunque elevato, più alto delle merci scambiate con la Svizzera, ed è un dato certo”.

Basterà tutto questo a giustifica­re un’opera da 20 miliardi di euro? “Il tunnel avrà senso se trasporter­à tra i 22 e i 25 milioni di tonnellate nel 2030 – ha aggiunto l’esperto –. Ci saranno? Onestament­e possiamo dire che non lo sappiamo, ma sappiamo che attraverso l’arco alpino occidental­e a oggi ne passano 42 milioni. Dovremo raggiunger­e modelli di efficiente di shift modale (passaggio dalla strada alla ferrovia) che già ci sono sul Brennero e ancora di più in Svizzera, allora ci sarà merce a sufficienz­a per il tunnel”.

L’ANALISI però non convince ancora alcuni degli esperti più critici. Anzi, secondo Francesco Ramella, che insegna Logistica e trasporti all’Università di Torino, andrebbe rifatta l’analisi dei costi e dei benefici dell’opera: “Nel 2012 ne era stata fatta una basata sulle previsioni ottimistic­he che non si sono avverate ed era appena positiva. Se fosse fatta oggi il risultato potrebbe essere negativo”. Ramella ricorda anche quanto avvenuto a cavallo tra anni Novanta e Duemila, quando il tunnel del Monte Bianco fu chiuso per un incendio: “Soltanto così tra Italia e Francia nel valico del Frejus passarono i 25 milioni di tonnellate”, stessa cifra che giustifich­erebbe il tunnel di base al Moncenisio, della tratta internazio­nale della Torino-Lione.

Calcoli ballerini

Sui binari dovrebbero passare 25 milioni di tonnellate di merci nel 2030, ma non è certo

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Ansa Il rapporto Il Fatto domenica ha pubblicato il rapporto con la smentita. Sopra, una protesta
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