I FIDANZATINI A VILLA MARIA: TRA I PERÒN E I SOPRANO
La cucina è uguale a quella dei Soprano, la famiglia mafiosa italo-americana dell’omonima serie Tv, con la penisola al centro e il frigo col d ispenser del ghiaccio. Chi, la rivista trucida di casa B., ci mostra il possidente seduto al tavolo della colazione con frutta e yogurt (Müller) da remise en forme post-Merano, intento a leggere i giornali. In tuta attillata nera da rockstar in riabilitazione da dipendenze, ride, e ne ha ben donde: la stampa nazionale lo prende sul serio come se non fosse un delinquente ma uno statista reduce da un lungo esilio. In piedi accanto a lui, Francesca Pascale si china a sussurrargli qualcosa (la scena vorrebbe esser tenera ma è invece straziante, da circonvenzione d’incapace). Villa Maria, la casa di questa Pompadour campana, “è un rifugio sicuro”, dice B. a Alfonso Signorini, “d ov e l'accoglienza e la dolcezza di Francesca mi compensano delle fatiche della giornata”. Indi la coppia, un incrocio tra i Peròn e Gigi D’Alessio-Anna Tatangelo, brinda al tavolo con una spontaneità che ricorda le fiere prematrimoniali, dove attori tristi impersonano sposi felici negli stand della Richard Ginori. Sul tavolo di legno del color delle bare stanno i famosi fogli di B., al quale il carisma impone di lavorare anche di notte. Alla sinistra lei porta il brillocco che le ha regalato lui, contraddistinto dal particolare gusto estetico che già fu dei ciondoli a farfalla donati dal de cuius alle signorine dei bei tempi.
Il tutore della famiglia tradizionale (degli altri), gustato il riposo del guerriero con prosecchino e antipastini da Cesano Boscone, si ritrova in veranda, dove Pascale lo bacia sulla bocca mentre dieci cani bianchi gli annusano i pantaloni. La copertina è da infarto del miocardio: B. in tuta arranca dietro a tre cani mentre un sorriso gli paralizza la faccia scamosciata. “Una giornata con Silvio, in corsa verso il futuro”. Se vorranno comprendere l’Italia del 2018, gli storici del 3000 dovranno studiare questo numero di Chi.