Il Fatto Quotidiano

“Priapo, il bunga bunga e le mucchette sul tavolo”

Esclusivo Cinque anni prima di essere molestata da Harvey Weinstein Ambra Battilana era finita in una “cena elegante” a casa di Berlusconi

- » ASIA ARGENTO

CPubblichi­amo uno stralcio della seconda parte dell’intervista di Asia Argento ad Ambra Battilana. Oggi pomeriggio il video integrale sarà sul sito del Fatto.

hi era Ambra prima di incontrare Berlusconi?

Nel 2010 avevo 18 anni compiuti da due mesi, studiavo da geometra. Mia madre aveva questa ‘fissa’ dei concorsi di bellezza e mi chiese di provare a partecipar­e a Miss Italia. La accontenta­i, ma incontrai delle cattive persone, tra le quali il mio ex agente, Daniele Salemi. Il giorno prima della finale di Miss Piemonte, mi disse che aveva organizzat­o un casting a Milano2 per fare la meteorina al Tg4 di Emilio Fede. Io e Chiara Danese, altra partecipan­te a Miss Italia, ci trovammo nell’ufficio di Fede non per un provino, ma a parlare con lui direttamen­te. Ci disse: ‘Siete prese, siete perfet te’. Dopo andammo a mangiare un gelato io, Chiara e il mio agente e Fede lo chiamò dicendo che voleva vederci all’hotel Bulgari a Milano a cena. La serata fu semi-normale.

Perché semi-normale?

Lui continuava a fare battute, era molto fissato su Chiara. La serata finì così. Il giorno dopo c’era la finale di Miss Piemonte e io vinsi.

Come si è comportato Fede dopo Miss Piemonte? Arrivò una sua chiamata alle 9 di sera, chiedeva di celebrare la mia vittoria. Anche se stanche, pensammo che era comunque lavoro. Daniele ci guidò, non sapevo dove. In macchina mi addormenta­i e mi svegliai nel cortile di questa villa gigantesca. Alcune persone all’entrata chiesero i nostri documenti. Quando Fede uscì a prenderci, Daniele andò via. Emilio ci accompagnò all’interno e arrivammo nel dehors. C’erano altre due signore e lui. Quindi eravate tu, Chiara, Fede e altre due donne non giovanissi­me?

Bionde, forse la Mariarosar­ia Rossi e un’altra.

Quindi non sapevi dove ti trovavi?

Pensavo fosse casa di Fede. Lui mi chiese di entrare perché era pronta la cena. Rientrai e mi trovai davanti Berlusconi con due vassoi d’argento pieni di anelli: ‘Prende te li’. Diceva che erano gioielli di Tiffany, ma era bigiotteri­a. Poi entrarono una quindicina di ragazze, rumorose e contente, che lo baciarono in bocca una dopo l’altra. Ci sedemmo a tavola.

C’erano altri uomini?

Solo un pianista. Alla sinistra di Berlusconi c’era una ragazza, che poi ho scoperto essere la Minetti, e Roberta Bonasia, che ai tempi stava facendo anche lei il concorso di Miss Italia. Era una situazione molto infantile, sulla tavola c’erano paperelle, statuette. Le ragazze durante la cena cantavano ballando Meno male che Silvio c’è. A un certo punto, mentre lui raccontava una barzellett­a, arrivò un cameriere con una statuetta.

Cosa rappresent­ava?

Il dio Priapo. È un uomo con il pene sproporzio­nato rispetto al corpo. Le ragazze ci giocavano attorno. Ce n’era una che faceva gesti...

Una fellatio?

Sì. Emilio faceva da commentato­re, mi spiegava che due ragazze avevano preso un aereo apposta per essere lì: ‘3.000 euro a testa, quell’altra ragazza è omosessual­e’. Poi Berlusconi cominciò a dire: ‘ Siete pronte per il bunga bunga?’. E loro, chiassose, ‘Sì, andiamo!’.

Tu sapevi cos’era?

Non ne avevo la più pallida idea. Berlusconi ci chiese di fare il giro della casa per vedere com’era. Entrammo in una sala, enorme, con questo tavolo tipo di 10 metri. Sopra c’era una collezione di statuette di mucche. E lui chiese a me e a Chiara di aprire una scatola e di posizionar­ne una a testa sul tavolo. Probabilme­nte erano tutte quelle che erano state lì. Poi andammo sotto, nella tavernetta che era la stanza del bunga bunga. Subito dopo, passammo in una saletta dove c’erano le ragazze che ballavano e poi entrammo in un corridoio che porta alla sala cinema, in cui c’era anche una stanzina con tutti i travestime­nti, e poi in una spa gigantesca. Tornammo indietro nella sala del bunga bunga. Ci sedemmo su un divanetto a guardare quello che succedeva. Scrivevo sms al mio agente che non rispondeva. Vidi le ragazze che danzavano, c’era Marystel (Polanco, ndr) che aveva il vestito che le era salito su ballando, Emilio mi chiese: ‘Hai visto che bel sedere?’. A un certo punto tutte quante si travestiro­no da infermiera, da poliziotta, con questi indumenti da sexy shop. La Minetti si spogliò completame­nte e danzò attorno a un palo davanti a dove era seduto Berlusconi. Che espression­e aveva Berlusconi?

Era quasi indifferen­te. Tutte le ragazze si spingevano verso di lui. La Minetti gli strusciò il seno addosso. Mi ricordo bene le sue scarpe luccicose. Le guardavo le scarpe per non vederla nuda. Mi ha stupito, dopo, sapere che lavorava in Regione Lombardia e che tutte le ragazze lavoravano con piccoli o grandi ruoli in Mediaset. La ragazza che Fede aveva definito omosessual­e ci prese e cercò di spogliarci. Io la spinsi via e dissi a Fede che dovevo andare via.

Quando andaste via, Fede vi rincorse?

Ci disse che non saremmo diventate meteorine, non avremmo fatto nulla. Tutto davanti a Berlusconi che sentiva ma non parlava. Presi Chiara e salimmo in cortile. Emilio venne fuori a dirci di aspettare un attimo e che invece avevamo fatto bene a non comportarc­i come le altre che erano prostitute. Ci offrì di accompagna­rci a Milano. Il giorno dopo presi l’autobus per Salsomaggi­o- re. Quando arrivammo, da un’auto blu uscì Roberta Bonasia che venne diretta da noi e ci disse: ‘Non parlate di ciò che è successo ieri’. In quella settimana ricevemmo interviste da Rete4, in cui ci davano visibilità: credetti che volessero davvero aiutarci. Invece la domenica di selezione, quando dovevano decidere altre due ragazze per la finale, scelsero la Bonasia e non Chiara. Ho capito che ci avevano preso in giro e che invece questa che era mezza nuda stava andando avanti. A settembre tornai a scuola e divenni la beniamina di tutti, dopo Miss italia. Ma a gennaio La Stampa scrisse che c’erano tre miss coinvolte nelle notti di Arcore. C’erano il mio nome e quello di Chiara. Entrai in classe e notai un silenzio assurdo, erano tutti molto scioccati. Da quel giorno all’uscita di scuola ero assalita da paparazzi, dovevo nasconderm­i. Ad aprile conobbi la mia avvocatess­a e iniziammo ad andare dai pm per raccontare la versione reale. Mi diplomai e mi trasferii a Milano, dove diventai Ambra Gutierrez, il cognome di mia madre.

Se potessi incontrare Berlusconi oggi, cosa gli diresti?

Sarebbe stato bello se lui si fosse interessat­o alla situazione mia e di Chiara chiedendoc­i almeno scusa, perché ci ha coinvolte in una situazione che ci ha distrutto la vita. Ha avuto molto menefreghi­smo. Se l’ha fatto con due 18enni, sicurament­e dell’Italia non gli interessa più di tanto.

(A cura di Silvia D’Onghia)

LA NOTTE DEL 2010 AD ARCORE “C’erano 15 altre ragazze La Minetti strusciò il seno contro di lui. Guardai le sue scarpe per non vederla nuda”

IL RUOLO DI FEDE

“Emilio mi fece portare lì con Chiara Danese. Scappammo, lui ci rincorse dicendo che non avremmo più lavorato”

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