Annunciato Fioravanti, contestato Fioramonti
Di Battista arruola l’olimpionico (e l’icona Zeman). La Comunità ebraica contro l’economista
Fioramonti e Fioravanti. Per i 5Stelle sono i giorni d el l’annuncio dei futuri ( eventuali) ministri, e del battagemediatico che ne consegue. La mattina arriva il quinto nome nella lista di Di Maio. Lo rende pubblico Alessandro Di Battista a Pescara, durante un incontro su sport e legalità: “Domenico Fioravanti, il nuotatore più medagliato del nuoto azzurro, qualora il M5S andasse al governo, sarà il nostro ministro dello Sport”.
FIORAVANTI, due medaglie d’oro a Sydney 2000, conferma: “Per me è un onore e un privilegio”. Dice di “voler insegnare ai più piccoli le regole e i valori sani, il rispetto dell’avversario” e di ritenere che “il Coni debba occuparsi della preparazione olimpica e lasciare allo Stato il compito di occuparsi della preparazione di base di tutti gli altri”. I punti del programma grillino sullo sport li presenta invece l’ex deputato Simone Valente: creazione di un ente indipendente per i controlli antidoping, tifosi “soci delle società sportive per vigilare, da azionisti, dall’interno e riportare così le famiglie negli stadi”, “pari diritti alla donna atleta con il riconoscimento del pro- fessionismo, come nel calcio, e con un fondo specifico per la maternità”.
L’annuncio di Fioravanti produce un primo effetto sorpresa: la tregua tra i 5 Stelle e Giovanni Malagò, il presidente del Coni (dopo gli screzi con Virginia Raggi per il no alle Olimpiadi di Roma). Lui e il nuotatore sono amici da tempo: “Non posso che essere contento – commenta Malagò – È una persona pulita”. Se Fioravanti è il ministro (ombra), l’icona invece è in platea: nel pantheon dei 5 Stelle entra Zdenek Zeman, allenatore simbolo del calcio offensivo e delle denunce anti doping. “Mi hanno tanto criticato (per l’endorsement, ndr) – dice con un filo di voce, come sempre, prima del selfie con Di Battista – ma io pensavo che il voto non fosse segreto. Mi sono schierato perché ci credo. L’unica forza politica che presenta un programma sullo sport sono loro”. Sugli altri ministri annunciati (Pasquale Tridico al Lavoro, Alessandra Pesce all’Agricoltura, Giuseppe Conte alla Pubblica amministrazione e Lorenzo Fioramonti allo Sviluppo economico) è già tempo di scaramucce.
CONTRO Fioramonti prende posizione nientemeno che la comunità ebraica, imbeccata dall’ex deputato del Pd Emanuele Fiano (già relatore del Rosatellum): “Di Maio – scrive il dem su Facebook – propone un ministro, il Prof. Fioramonti, docente a Pretoria in Sudafrica, che applica il boicottaggio di Israele. Che si rifiutò di incontrare l’Ambasciatore di Israele. Questa è una vergogna senza scusanti, un fatto gravissimo, immorale, questo professore non accettò di partecipare ad un convegno perché avrebbe parlato anche l’Ambasciatore di Israele”.
La denuncia di Fiano trova subito una sponda nel quotidiano Pagine ebraiche 24, organo di stampa dell’ebraismo italiano, che reagisce alle indiscrezioni su Fioramonti con “inquietudine e indignazione”. Poi arrivano le smentite. Quella di Di Maio (“È una notizia non vera. Il Movimento non è contro Israele, è contro il boicottaggio e non ha un ministro contro Israele. Fioramonti telefonerà all’a mbasciatore per chiarire”) e quella dello stesso economista (“È surreale, una strumentalizzazione senza precedenti. Per anni ho collaborato con le associazioni per l’amicizia ebraico-cristiana quando ero un universitario. Non ho mai sostenuto il boicottaggio”).
Precisazioni che sembrano accontentare la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello: “Bene il chiarimento del Movimento 5 Stelle”.
Mi sono schierato perché ci credo Il M5S è l’unica forza politica che presenta un programma sullo sport
ZDENEK ZEMAN