Il Fatto Quotidiano

Il patto Boccia-sindacati: salari alti solo sulla carta

L’accordo tra Confindust­ria e Cgil-Cisl e Uil sulla contrattaz­ione premia le intese aziendali. Critica l’Usb: “Gli aumenti saranno solo via welfare”

- » ROBERTO ROTUNNO

Icontratti collettivi di lavoro, dai quali dipendono gli stipendi di milioni di italiani, hanno un nuovo quadro di regole. Quello sul quale ieri hanno messo insieme la firma i segretari di Cgil, Cisl e Uil e il presidente della Confindust­ria Vincenzo Boccia. Il nuovo “patto per la fabbrica” vede uniti i tre maggiori sindacati confederal­i ma nello stesso tempo viene fortemente contestato dalle sigle di base come l’Usb.

GLI OBIETTIVI, nelle intenzioni di chi ha firmato, sono diversi. In primis rivendicar­e un principio: i salari devono essere decisi con la contrattaz­ione collettiva. Quasi un segnale – pochi giorni prima delle elezioni - a chi, come il Partito democratic­o, propone di inserire una retribuzio­ne minima per legge. L’altro scopo è contrastar­e i cosiddetti contratti pirata: accordi sottoscrit­ti da organizzaz­ioni non rappresent­ative e contenenti condizioni peggiori rispetto a quelle dei contratti nazionali. Da ora in poi, anche le associazio­ni di imprese dovranno misurare la loro rappresent­atività in termini numerici. Si tratta però di una dichiarazi­one di intenti, per la quale nel testo si chiede l’aiuto del Cnel per fare una ricognizio­ne, e comunque è una materia che richiede una legge nazionale. Insomma, l’effetto non sarà automatico. Quel che è certo è che rimane l’impian- to del testo unico del 2014, che di fatto lascia il campo ai sindacati più rappresent­ativi (quelli di base, insomma, hanno pochi margini di concorrenz­a).

È SUL TEMA degli stipendi che arrivano novità rilevanti. Le retribuzio­ni saranno composte da due voci: il trattament­o economico minimo, ovvero il minimo tabellare, e il trattament­o economico complessiv­o. Il primo, indicato con l’a- cronimo Tem, costituirà la base degli stipendi e sarà agganciato all’indice dei prezzi al consumo armonizzat­o per i Paesi Ue (Ipca). È l’indice che, dal 2009, ha sostituito l’inflazione programmat­a nei contratti collettivi. In quell'anno, però, la Cgil fu molto critica su questa scelta perché la riteneva penalizzan­te e decise quindi di non firmare l'intesa. Questa volta, invece, è stata favorevole. Nel trattament­o economico complessiv­o (Tec) saranno compresi il Tem e tutte le altre componenti dello stipendio, in particolar­e il welfare aziendale, ovvero quella parte di retribuzio­ne che il lavoratore non riceve in forma monetaria ma sotto forma di servizi (cosa già testata nel contratto dei metalmecca­nici del 2016). Su questo punto l’Usb è stata molto critica, perché sostiene che da ora in poi le associazio­ni dei datori non accetteran­no aumenti ma si limiterann­o a riconoscer­e il semplice recupero dell'Ipca (più basso dell’inflazione programmat­a). Al massimo, concederan­no servizi di welfare, che sono detassati, o i premi per la produttivi­tà.

L’ACCORDO, infatti, tende a favorire la contrattaz­ione di secondo livello, cioè quella fatta in sede aziendale: “Il contratto nazionale di categoria – si legge - dovrà incentivar­e lo sviluppo virtuoso della contrattaz­ione di secondo livello, orientando le intese aziendali verso il riconoscim­ento di trattament­i economici strettamen­te legati a reali e concordati obiettivi di crescita della produttivi­tà aziendale, di qualità, di efficienza, di redditivit­à, di innovazion­e”. La Cgil è più fiduciosa: “Il trattament­o minimo – spiega il segretario nazionale Franco Martini – potrà crescere anche oltre il dato dell’inflazione”. Il riferiment­o è a un passaggio del testo che recita così: “Il contratto collettivo nazionale di categoria, in ragione dei processi di trasformaz­ione e o di innovazion­e organizzat­iva, potrà modificare il valore del Tem”. Sulla base di questo comma, il sindacato “rosso” spera che si pongano le basi aumentare i salari almeno in settori nei quali la tecnologia richiederà maggiori competenze ai lavoratori.

Il meccanismo 2009 Stipendi legati ai prezzi al consumo (più bassi dell’inflazione Istat) Cgil: “Sicuro saliranno”

 ?? LaPresse ?? Firma a marzo Camusso (Cgil), Barbagallo (Uil) e Furlan (Cisl)
LaPresse Firma a marzo Camusso (Cgil), Barbagallo (Uil) e Furlan (Cisl)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy