Il Fatto Quotidiano

“B. delinquent­e naturale” Le sentenze dicono che è colpevole, ma impunito

Per il Tribunale di Milano ha una ‘naturale capacità a delinquere’ Mentre la Cassazione lo definisce ‘ideatore’ di sistema fraudolent­o SCRIVONO DI LUI Dalle tv all’acquisto di Lentini dal Torino, dalla villa di Macherio a Ruby, passando per la tessera P

- » MARCO TRAVAGLIO

Ecco un riepilogo sintetico delle principali sentenze su Silvio Berlusconi, più ampiamente raccontate nel libro “B. come basta!” (ed. PaperFirst).

Bugie sulla P2 (falsa testimonia­nza). Nel 1988, nel processo di Verona nato dalla sua querela ai recensori del libro Inchiesta sul Signor Tv di Ruggeri e Guarino, B. dichiara: “Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo comunque che è di poco anteriore allo scandalo... Non ho mai pagato una quota di iscrizione, né mai mi è stata richiesta”. Ma lo scandalo è del 1981 e la sua iscrizione del 26.1.1978, con pagamento della quota associativ­a di 100 mila lire. Così, da parte lesa, B. diventa imputato per falsa testimonia­nza. La Corte d’Appello di Venezia, nel 1990, sentenzia: “Ritiene il Collegio che le dichiarazi­oni dell’imputato non rispondano a verità ... smentite dalle risultanze della commission­e Anselmi e dalle stesse dichiarazi­oni rese del prevenuto avanti al giudice istruttore di Milano, e mai contestate... Ne consegue che il Berlusconi ha dichiarato il fals o”, rilasciato “di c hi ar a zi on i menzognere e compiutame­nte realizzato gli estremi obiettivi e subiettivi del delitto di falsa testimonia­nza”. Ma “il reato va dichiarato estinto per intervenut­a amnistia” (del 1990).

Tangenti alla Guardia di Finanza ( cor ruzione) . Condannato per corruzione in primo grado per quattro tangenti a 12 ufficiali delle Fiamme Gialle, poi prescritto in appello per tre mazzette e assolto per insufficie­nza di prove sulla quarta, nel 2001 B. viene assolto in Cassazione per insufficie­nza di prove per tutti e quattro gli episodi, mentre i manager Fininvest e i finanzieri vengono tutti condannati. Per la Suprema Corte non si è riusciti a sciogliere il nodo di chi fra Silvio e Paolo B. autorizzò le mazzette. Ma è dimostrata la “predisposi­zione della Fininvest” a corrompere la Gdf, cioè a “gestire in modo programmat­o le situazioni oggetto di causa, anche con la formazione di fondi per pagamenti extrabilan­cio” comprando “la deliberata sommarietà e compiacenz­a delle verifiche fiscali” con “consistent­i dazioni” e “favori”.

All Iberian- 1 ( fin anz iamento illecito ai partiti). Condannato in Tribunale insieme a Bettino Craxi per avergli versato nel 1991 estero su estero (in Svizzera) dai conti All Iberian mazzette per 23 miliardi di lire, B. si salva col suo complice in appello per prescrizio­ne. Ricorre in Cassazione per essere assolto, ma la Suprema Corte nel 2000 conferma: è un colpevole che l’ha fatta franca. “Le operazioni societarie e finanziari­e prodromich­e ai finanziame­nti estero su estero dal conto intestato alla All Iberian al conto Northern Holding (uno dei tre di Craxi in Svizzera, ndr) furono realizzate in Italia dai vertici del gruppo Fininvest Spa, con il rilevante concorso di Silvio Berlusconi quale proprietar­io e presidente” e da al-

L’AVVOCATO MILLS SCRIVE AL SUO COMMERCIAL­ISTA

La mia testimonia­nza aveva tenuto Mr B. fuori da un mare di guai in cui l’avrei gettato se solo avessi detto tutto quello che sapevo. Alla fine del 1999 mi fu detto che avrei ricevuto dei soldi... 600.000 dollari

tri manager del gruppo. Dunque niente assoluzion­e. “Non emerge negli atti processual­i l’estraneità dell’imputato”. Infatti è condannato a pagare le spese di giudizio.

All Iberian-2 (falso in bilancio ). B. è imputato perc enti naiadi miliardi di lire di fondi neri nascosti ai bilanci Fin inv est, accantonat­i all’ estero nelle società offshore della tesoreria occulta All Iberian e usati negli anni 80-90 per fini in- confessabi­li: corrompere politici (come Craxi), giudici romani, prestanome (in Tele+ e Telecinco), scalare occultamen­te società ( da Standa a Mondadori) in barba alle leggi e ai controlli di Borsa. Nel 2005 il Tribunale lo assolve con i suoi manager perché “il fatto non è più previsto dalla legge come reato”(l’ha depenalizz­ato lui nel 2001 con la riforma del falso in bilancio).

Medusa Cinema (falso in bilancio) . Condannato per 10 miliardi di lire di fondi neri ricavati dalla compravend­ita della casa di produzione Medusa e nascosti su libretti al portatore intestati a prestanome, B. viene assolto in appello e in Cassazione per insufficie­nza di prove. Condannato invece il manager Carlo Bernasconi che gestì materialme­nte l’operazione. Motivo: “La molteplici­tà dei libretti riconducib­ili alla famiglia Berlusconi e le notorie rilevanti dimensioni del patrimonio di Berlusconi postulano l’impossibil­ità di conoscenza sia dell’incremento sia soprattutt­o dell’origine dello stesso”. Troppo ricco per accorgersi che il suo uomo gli ha versato 10 miliardi.

Terreni di Macherio (appropriaz­ione indebita, frode fiscale e falso in bilancio). B. è imputato per 4,4 miliardi di lire pagati in nero all’ex proprietar­io dei terreni della villa di Macherio, dove vivono la moglie Veronica e i tre figli di secondo letto. In Tribunale è assolto dall’appropriaz­ione indebita e dalla frode fiscale e prescritto per i falsi in bilancio di due società a cui “indubbiame­nte ha concorso”. In appello è assolto anche sul primo falso in bilancio, mentre il secondo rimane, ma è coperto dall’amnistia del 1990.

Caso Lentini (falso in bilancio). L’accusa riguarda 10 miliardi versati in nero dal Milan al Torino per l’acquisto del giocatore Gianluigi Lentini. I fatti sono tutti straprovat­i, ma B. (presidente del Milan) e il suo vice Adriano Galliani si salvano in Tribunale per prescrizio­ne, grazie alle attenuanti generiche e alla riduzione dei termini introdotta dalla legge B. sul falso in bilancio.

Bilanci Fininvest 198892 (falso in bilancio e appropriaz­ione indebita). B., il fratello Paolo e vari manager sono indagati per aver falsificat­o i bilanci Fininvest dal 1988 al ’92 per i fondi neri creati con l’acquisto a prezzi gonfiati di film tramite società offshore. Nel

2004 sono tutti archiviati dal gup per la solita prescrizio­ne, grazie anche ai termini abbreviati dalla legge B. sul falso in bilancio.

Consolidat­o Fininvest (falso in bilancio). Nel 2003 il Gup dichiara prescritti, sempre grazie alle nuove regole sul falso in bilancio, i presunti fondi neri per circa 1.500 miliardi di lire accantonat­i da B. e dai 25 suoi coimputati su 64 società del “comparto B” della Fininvest, sconosciut­e al bilancio consolidat­o. Motivo: “La lettura degli atti... non permette certo di ritenere palese e chiara l’estraneità dei soggetti” ai reati. I legali ricorrono in Cassazione, reclamando un’assoluzion­e nel merito. Ma nel 2004 la Suprema Corte la nega: i reati sono estinti “in base alla nuova legge sul falso in bilancio” imposta dall’imputato principale.

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