Ferrovie, ancora blocchi e disagi Delrio in affanno
Il ministro interviene per evitare il blocco dei convogli Anche ieri giornata difficile per pendolari e passeggeri
Dopo il lunedì nero dei treni e nei giorni successivi alla gestione affannosa dell’emergenza neve, tra mercoledì e giovedì le Fs di Renato Mazzoncini stavano procurandosi pure un clamoroso autogol che le avrebbe esposte a un’ulteriore figuraccia di dimensioni internazionali.
Nel giro di poche ore hanno prima decretato il blocco totale del traffico merci su tutto il territorio nazionale, poi hanno fatto dietrofront ammettendo implicitamente di aver sbagliato a prendere la decisione precedente, senza calibrare bene le conseguenze che essa avrebbe potuto avere. Senza rendersi conto cioè, che non solo la circolazione nazionale dei merci sarebbe stata eccessivamente e inutil- mente sconvolta, ma i convogli già in viaggio da mezza Europa verso l’Italia avrebbero inevitabilmente proseguito la loro corsa fino alle frontiere dove si sarebbero dovuti fermare. Creando a quel punto giganteschi tappi alla circolazione e aggiungendo un carico da novanta alle condizioni precarie del traffico ferroviario nazionale.
Il peggio è stato evitato in extremis, non perché Mazzoncini sia stato colto da un operoso ravvedimento, ma perché, incalzato da più parti, è intervenuto il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, per fargli cambiare idea. Il quale ministro, dopo aver praticamente commissariato Mazzoncini la sera, la mattina del giorno successivo, giovedì, ha soavemente dichiarato che “le Fs italiane sono tra le più efficienti d'Europa”.
Anche ieri, però, a cinque giorni dalla nevicata di Roma, un treno ad Alta velocità su 5 non ha circolato e per il guasto di tre convogli sulla Milano-Roma ci sono stati in mattinata ritardi in media di un’ora circa. Anche in Toscana sulla Firenze-Prato e sulla Firenze-Empoli ci sono stati ritardi. Ieri sera sono stati bloccati alcuni treni intorno a Trieste e oggi in Piemonte, Liguria, Emilia e Veneto la circolazione sarà ridotta del 20 per cento.
IL BLOCCO dei treni merci è stato comunicato dalle Fs con una mail alle 14: 38 di mercoledì “in previsione del peggioramento delle condizioni climatiche” e sarebbe dovuto scattare dalle 2 della notte del primo marzo e durare “fino al miglioramento delle condizioni m et eo ro lo gi ch e”. Quattro ore dopo, alle 18:57, senza che dal punto di vista delle previsioni meteo ci fossero stati cambiamenti, le Fs hanno revocato il blocco con un’altra mail in cui si di- ceva che “diversamente da quanto comunicato, nelle prossime ore Rfi (Rete ferroviaria italiana del gruppo Fs, ndr) renderà disponibili tutte le tracce programmate”, cioè i treni potranno circolare liberamente.
Le mail erano indirizzate alle aziende del trasporto merci, mentre ai gestori delle reti dei paesi confi- nanti la decisione è stata ufficialmente trasmessa solo tre ore più tardi, praticamente poco prima che venisse revocata.
Le aziende merci hanno reagito malissimo. Fercargo, l’associazione che raggruppa una quindicina di queste imprese, si è scagliata contro il blocco ritenendolo “decisamente eccessivo sia per l’entità sia per l’estensione geografica”. Il presidente, Giancarlo Laguzzi, per decenni alto dirigente delle Ferrovie, commenta: “Il confronto con le nazioni confinanti ci fa arrossire di vergogna. Ovunque in Europa in questi giorni imperversa il maltempo, ma si scelgono proprio i treni perché affidabili anche con condizioni meteorologiche avverse. Qui succede il contrario: decisioni come quella del blocco che le Fs stavano adottando deludono e scoraggiano i clienti”.
NEREO Marcucci, il presidente di Confetra (Confederazione dei trasporti e della logistica, 22 mila imprese associate) è sulla stessa lunghezza d'onda: critica la manutenzione dei binari e ritiene “il blocco una decisione sproporzionata”. Sia Marcucci sia Fercargo sia i grandi trasportatori di Confindustria riuniti in Anita si sono fatti sentire da Delrio. Marcucci ha addirittura chiesto per iscritto l’intervento del ministro: “Chiediamo che intervenga su Rfi per ottenere la immediata revoca del provvedimento”. A quattro giorni dal voto, Delrio è scattato come una molla e il blocco delle Fs è finito nel cassetto.
L’avviso
Alle 14:38 l’allerta, alle 18:57 (senza che nulla sia cambiato) arriva il dietrofront