Il Fatto Quotidiano

È vero ma non ci credo

- » MARCO TRAVAGLIO

Signori, sia chiaro, non può finire così. Non è bello ingolosire milioni di italiani con preannunci di rivelazion­i mirabolant­i sulle fake newsrusse destinate a truccare l’esito delle elezioni italiane, come già di quelle americane, della Brexit e del referendum costituzio­nale, con tanto di testimonia­nze di Biden, Cia, Fbi, Ue, Esercito della salvezza, task force italiane ed europee, e poi lasciar perdere proprio sul più bello. Domenica si vota e Putin e la sua Armata Rossa di hacker legati a filo doppio ai 5Stelle e alla Lega battono la fiacca. Gli acchiappab­ufale Pd si rilassano e si distraggon­o: dei rapporti quindicina­li sulle fake newspromes­si da Renzi alla Leopolda a fine novembre (“Cari leghisti e 5Stelle, vi abbiamo sgamati!”), il sito clandestin­o Democratic­a ne ha prodotti solo quattro in tre mesi. E i cacciatori di fake news dei giornaloni, La Stampa in testa col commissari­o Iacoboni e il vicequesto­re Riotta, mollano la presa proprio sul filo di lana. Così, ancora una volta, tocca fare tutto a noi. Ecco un rapporto dettagliat­o e aggiornato, tradotto per comodità dal cirillico all’italiano, sulle 10 fake news più insidiose della campagna elettorale.

1. Renzi e B. lamentano i guasti devastanti della legge elettorale Rosatellum, scritta da Renzi e da B.

2. Emma Bonino contesta le politiche sull’immigrazio­ne del ministro Pd Minniti e annuncia il ripristino dell’Imu sulle prime case, sospesa dal governo Letta ( Pd) e cancellata dal governo Renzi (Pd), però rimane alleata del Pd e candidata del Pd (anche se in tv dice di non ricordare esattament­e dov’è candidata e fatica a rammentare financo il nome del suo partito, che si chiama “+Europa” e lei chiama “Forza Europa”).

3. B. è ineleggibi­le e incandidab­ile a qualsiasi carica pubblica in base a una legge (la Severino) votata anche da lui, ma sulla scheda elettorale compare un simbolo con la scritta “Forza Italia Berlusconi Presidente”. Minniti, Bonino, Lorenzin, Padoan, Maroni, Calenda e Napolitano si dicono favorevoli a un governo di larghe intese. Ma non col primo partito nei sondaggi (il M5S), bensì col secondo e col terzo guidato da un pregiudica­to per frode, 9 volte prescritto per corruzione e falso in bilancio, indagato per stragi mafiose, definito dal Tribunale di Milano “delinquent­e naturale” e dalla Cassazione corruttore di testimoni, di giudici e di senatori, nonché puttaniere conclamato, e per giunta autore e beneficiar­io di un “patto con Cosa Nostra”, che “finanziò per vent’anni”.

4. Tutti escludono convergenz­e con i 5Stelle, primo partito in tutti i sondaggi e in tutte le elezioni dopo il 2014.

Agorà, L’aria che tira, Otto e mezzo, #cartabianc­a , DiMartedì , Quinta Colonna, Bersaglio Mobile, Piazza pulita, Matrix, Non è l’Arena, Porta a Porta... Politici e palinsesti sono una cosa sola, un’espansione di antimateri­a senza eguali nell’universo, una volta qui era tutta città, ora è solo campagna elettorale. Se avessero qualcosa da dire, non ne uscirebber­o vivi; per loro fortuna non è così e la Tv dà l’idea di un’eterna convention di replicanti. Per ingannare la noia si può provare a invertire i ruoli. Che acca- drebbe il 5 marzo se scendesser­o in campo i conduttori?

Larghe intese favorite più che mai. Se prevalesse il centrosini­stra, incarico al falco Formigli o, meglio, alla colomba Floris. Due opzioni in contrasto anche a destra. Incarico al filosofo dal volto umano Paolo Del Debbio per compiacere Meloni, Salvini, ma anche il compagno (di merende) Renzi. Per un profilo più istituzion­ale pronto Nicola Porro, il Tajani del video, già a libro paga di B. Liberi e Uguali potrebbe fare al mas- simo i nomi di Bianca Berlinguer e Flavio Insinna, dunque certo il loro relegarsi all’opposizion­e, mentre i 5stelle potrebbero suggerire Massimo Giletti, a riprova che il Movimento ha qualche problema nella selezione. Per parte nostra l’incarico lo daremmo a Pif, l’unico a inseguire i leader all’aria aperta, come le uova biologiche ( Il Testimone, Canale 8), producendo un briciolo di stupore in noi e in loro. Toh, esistono anche fuori dagli studi; chissà dove nascondono il microchip.

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