“Conosco e parlo con tutti” Il candidato Renzusconiano
CosimoFerri Giudice, capo della corrente di destra del Csm Magistratura indipendente: ottimi rapporti nel mondo di B. ora corre col Pd in Toscana
Denis Verdini? “Lo conosco, è toscano come me, era consigliere regionale con mio fratello. Ci parlo, certo”. E Silvio Berlusconi? “Conosco anche lui. Io parlo con tutti”. Matteo Renzi? “Ho accettato la candidatura, perché me l’ha chiesto personalmente. La prima a parlarmi di lui fu mia zia, che era insegnante di suo fratello al liceo classico Dante. Mi raccontava dei fratelli Renzi come ragazzi molto svegli”. Cosimo Ferri, classe 1971, è nato a Pontremoli, in Lunigiana. E nel collegio uninominale di Massa Carrara è candidato Pd alla Camera, oltre a essere capolista nel plurinominale di Siena e Arezzo.
INC ARNA ZIONE di quel partito di confine tra centrosinistra e centrodestra che è diventato il Pd, nella sua declinazione più renziana, ovvero la Toscana. Ferri entrò nel governo Letta come sottosegretario alla Giustizia, in quota FI, ma è stato riconfermato sia da Renzi che da Gentiloni. È il leader ombra della corrente di destra del Csm, Magistratura indipendente: “Mi candido con il Pd per portare avanti il lavoro che ho fatto come sottosegretario tecnico”, spiega. La descrizione di sé che ritor- na nel suo discorso: “Ho rapporti con tutti. Sono dialogante”. Amici e nemici lo descrivono come un “paraculo”.
Per capire l’ascesa di Ferri, detto “C osimi no”, la figura chiave è suo padre, per tutti il “ministro 110”: Enrico Ferri, giudice, ministro dei Lavori pubblici con il Psdi nel 1988 e 1989 (introdusse il limite di velocità in automobile), ma anche membro del Csm ed europarlamentare berlusconiano. Una potenza in Lunigiana e non solo. In politica, peraltro, c’è anche il fratello di Cosimo, Jacopo, consigliere di FI in Toscana (al suo attivo anche una condanna per tentata truffa). Condannato anche l’altro fratello, Filippo, per falso aggravato nella mattanza alla Diaz di Genova: all’epoca era capo della Squadra mobile di Firenze.
In origine FI avrebbe dovuto candidare a Massa Carrara proprio Jacopo. Si è ritirato dalla corsa: la famiglia viene prima. Al fratello non ha fatto mancare l’endorsement, anche se ha detto che in Senato voterà FI. Contro Cosimo corre una big azzurra come Deborah Bergamini, che però si è fatta vedere molto poco in campagna elettorale (è “ri-protetta” in ben tre listini plurinomina- li), a differenza della candidata di LeU, Chiara Geloni, bersaniana di ferro, senza chance. Ferri, dal canto suo, ha esordito a Sant’Anna di Stazzema, e poi è andato ovunque, sempre accompagnato da fotografo e addetto stampa: iniziative su iniziative, inaugurazioni su inaugurazioni. A Marina di Carrara l’hanno pure ringraziato per gli elettrodomestici che fece arrivare in occasione dell’alluvione del 2014.
A caldeggiare la discesa in campo di Ferri è stato anche Andrea Marcucci, renzianissimo, candidato al Senato. Forte a Lucca, a Massa aveva bisogno di traino. “Indifendi- bile”: così Renzi definì Ferri sorpreso a spedire dal suo ufficio di sottosegretario sms di campagna elettorale per i suoi candidati al Csm nel 2014. Qualche anno dopo nella memoria deve aver pesato di più il fatto che quei candidati, il pm Forteleoni e il giudice Pontecorvo, stravinsero. Il Csm si rinnova dopo l’estate. Che fa Ferri, ricomincia? “No, non lo rifarò”, assicura lui. E poi: “Gli organi mediatici hanno esagerato. Di sms ne avevo mandati pochi”. Magistratura indipendente però avrà un autorevole rappresentante in Parlamento. “Io eserciterò il mio diritto di voto. Ma non vado a rappre- sentare quella corrente”. Sosterrà un governo di larghe o larghissime intese?: “Sono un uomo del dialogo. Penso che il paese abbia bisogno di stabilità e responsabilità”.
TRA RENZI e Gentiloni premier chi preferirebbe? “Ho lavorato bene con entrambi, ma ho più confidenza con Renzi”. Molti lo vedono come ministro della Giustizia in vari possibili governi. Ma intanto, il suo nome è tornato in ben tre scandali negli ultimi anni: Calciopoli, Rai-Agcom- Annozero e P3. Nelle intercettazioni, lo si sente ringraziare il vicepresidente Figc, Innocenzo Mazzini, a nome del presidente della Lazio, Claudio Lotito ( oggi candidato con FI) per aver fatto designare un arbitro a lui gradito. In un’altra, il commissario dell’Autorità sulle comunicazioni Giancarlo Innocenzi magnifica a Berlusconi i consigli di Ferri sul modo di bloccare Annozero di Michele Santoro. “Non è vero, non ho fatto niente di scorretto”. E però: “Le intercettazioni vanno lette tutte. Il mio nome magari torna indirettamente perché ho un carattere molto aperto, conosco tanta gente, sono disponibile all’ascolto”. Servono voti, meglio chiarirlo.
Grande coalizione? Io sono un uomo del dialogo Penso che il paese abbia bisogno di stabilità e responsabilità Certo che conosco Verdini, era consigliere regionale con mio fratello per Forza Italia Berlusconi? Parlo pure con lui