Il Fatto Quotidiano

“È gay, non può avere la patente”: risarcito dopo 15 anni dai ministeri Difesa e Trasporti

Marchiato alla leva: “Disturbo dell’identità sessuale”

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▶È GIUNTA ALLA FINE con il riconoscim­ento di un risarcimen­to di 100 mila euro in Cassazione, l’incredibil­e vicenda che 15 anni fa coinvolse Danilo Giuffrida, all’epoca 20enne. I ministeri della Difesa e dei Trasporti dovranno risarcire il giovane a cui non fu data la patente perché, dopo una visita di leva in cui si era dichiarato omosessual­e, gli fu diagnostic­ato un “disturbo dell’identità sessuale”.

Il papocchio, che data al 2001, fu raccontato da lui stesso quattro anni più tardi in una conferenza stampa nello studio del suo legale, l’avvocato Giuseppe Lipera di Catania che ancora oggi lo assiste: “Poi mi arriva una lettera della Motorizzaz­ione civile che ave- vo problemi psicofisic­i e che non ero adatto alla guida”. All’epoca c’era già stato un ricorso al Tar, vinto in breve, ma in quel giugno 2015 a Roma sotto al ministero dei Trasporti ci fu anche una manifestaz­ione con migliaia di persone munite di finte patenti con le foto di Barbie e Ken e la scritta “ritirata: omosessual­e”.

Adesso, dopo un iter interminab­ile arrivato oltre la Cassazione, la Corte d’appello civile di Palermo ha riformato la decisione dei giudici di secondo grado di Catania che, il 10 aprile 2011, aveva ridotto a 20 mila euro il risarcimen­to danni. Ai ministeri di Trasporti e della Difesa, ritenuti “omofobi” spetterà anche il pagamento delle spese legali.

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Ansa Danilo Giuffrida

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