Il Fatto Quotidiano

Stragi naziste: i 7 condannati rimasti sempre impuniti e liberi

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Condannati per alcune delle più gravi stragi di guerra compiute in Italia, eppure quasi mai finiti in carcere. É la denuncia della magistratu­ra militare, che ieri ha inaugurato l’anno giudiziari­o evidenzian­do come quasi nessuno dei criminali di guerra nazisti abbia scontato la pena cui la giustizia italiana li ha condannati. Sono sette, ormai tutti ultranovan­tenni, gli ergastolan­i ancora a piede libero. Per loro le autorità tedesche non hanno concesso l’estradizio­ne o hanno negato la possibilit­à di esecuzione della pena in Germania. Ma se per ragioni anagrafich­e sarà difficile vedere eseguite queste condanne, è ancora possibile per gli eredi delle vittime delle stragi ottenere giustizia attraverso un risarcimen­to in sede civile, e su questo ha posto l’attenzione la magistratu­ra militare nell’ appuntamen­to di ieri.

“In varie occasioni lo Stato italiano si è costituito in giudizio non per sostenere, ma per opporsi alle legittime istanze risarcitor­ie dei cittadini”, ha commentato Antonio Sabino, procurator­e generale militare presso la Corte militare d’Appello. “Una decisione dettata da ragioni politico- istituzion­ali – ha aggiunto Sabino – dalla quale mi sento di dissentire. Ritengo che la memoria delle vittime della barbarie nazista vada onorata, anche attraverso il riconoscim­ento dei diritti degli eredi”.

Tra i criminali di guerra nazisti per i quali l’Italia ancora attende giustizia, dopo oltre settant’anni, ci sono ex militari coinvolti nelle stragi di Monchio, Vallucciol­e, Monte Morello, San Terenzo, Vinca e Sant’Anna di Stazzema, oltre che nell’eccidio di Marzabotto.

Stragi in cui vennero trucidate migliaia di persone – in gran parte donne, anziani e bambini – a cavallo tra la fine del 1943 e l’aprile del ‘45.

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