Jihadisti contro gli 007 mandati da Parigi
Terroristi attaccano l’ambasciata europea: 28 morti, 90 feriti
Il primo attacco è stato lanciato poco prima delle 10 di ieri mattina, ora locale, a ll ’ ambasciata di Francia nel centro di Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso.
Cinque uomini armati di kalashnikov sono scesi da un’auto e hanno cominciato a fare fuoco sull’edificio e contro le guardiole dei gendarmi, uccidendone due. Secondo alcuni testimoni gli assalitori erano a volto scoperto.
ALTRI LI HANNO sentiti gridare “Allah Akbar”. Quasi allo stesso tempo, un altro commando lanciava un secondo attacco a circa un chilometro da lì, davanti alla sede dello Stato maggiore del Burkina, un edificio sotto strettissima sorveglianza, e dell’Istituto francese di cul- tura. C’è stata una violenta esplosione e delle foto postate su Twitter hanno mostrato alte colonne di fumo nero salire dai palazzi. “Si sono sentiti spari per almeno un’ora e mezza.
Nessun assalitore è riuscito a entrare ma l’attacco era molto, molto vicino”, ha raccontato l’addetta stampa dell’istituto culturale ai media francesi mentre era ancora confinata al sicuro n e ll ’ edificio. Il numero di vittime non era ancora chiaro ieri sera. Un bilancio dell’agenzia France Presse indica almeno 28 morti, tra cui 6 assalitori e 7 agenti. L’AFP cita anche fonti dell’esercito del Burkina Faso che parlano di più di 80 feriti. Ieri sera l’attentato non era stato ancora rivendicato.
Dalla caduta dell’ex presidente Blaise Compaoré, nell’ottobre 2014, dopo 27 anni di governo e giorni di proteste nella capitale, il Burkina Faso vive in situazione di instabilità. Il processo di due generali vicini a Compaoré, proprio in questi giorni, provoca delle tensioni. Il Paese è regolarmente bersaglio del jihadismo islamista.
UN BILANCIO del ministero degli Esteri parla di 80 attacchi e 133 morti dal 2015 ad oggi, soprattutto nella provincia del Soum, nel nord. Scuole e caserme sono già state prese di mira. Solo nella capitale si tratta del terzo attentato in due anni. L’ultimo risale all’agosto del 2017.
Due jihadisti avevano fatto 18 vittime sparando contro le persone che cenevano nel patio del ristorante Aziz Istanbul, in centro, un locale molto frequentato dagli stranieri. L’anno prima, nel gennaio 2016, erano stati colpiti l’ Hotel Splendide il caffé Cappuccino. Nell’attacco, rivendicato dal gruppo di Al Qaeda nel Maghreb Islamico, molto attivo nel vicino Mali, erano morte 30 persone, tra cui un bimbo italiano, Michel Santomenna, 9 anni, figlio di Gaetano, il proprietario del caffé. Ieri il governo del Burkina ha parlato di un“attacco terrorista perpetrato da uomini pesantemente armati e non identificati”.
Da Parigi il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian, ha confermato che il bersaglio dei terroristi era proprio l’ambasciata di Francia. Un bersaglio simbolico, probabil-
Missione “Sabre” Da quattro anni reparti francesi hanno un mandato: dare la caccia ai fedeli di al Qaeda nel Sahel
mente, per i jihadisti. Proprio a Ouagadougou sono basate le forze francesi dell’operazione “Sabre”. Si tratta di militari d’élite attivi da quattro anni nel Sahel per dare la caccia ai fedeli di Al Qaida e dell’Isis. Un’operazione di intelligence discreta, complementare alla missione “Barkhane”, che interviene in Mali.
Alcuni uomini del “Sabr e” sono intervenuti ieri a supporto dei militari locali. “La situazione è stata rapidamente controllata”, ha detto il ministro Le Drian. Un’inchiesta per tentato omicidio a sfondo terrorista è stata aperta a Parigi.