Il Fatto Quotidiano

Un’antica caserma romana sotto la Metro C

Trovata la residenza del comandante risalente al Secondo secolo dopo Cristo

- » LORENZO GIARELLI

Due

edifici di epoca Romana, che comprendon­o un’area di servizio e 14 ambienti disposti attorno a un cortile con fontana e vasche. Risalgono al Secondo secolo dopo Cristo e sono venuti alla luce nei mesi scorsi durante gli scavi per la stazione di via Amba Aradam della Metro C, a Roma.

IERI la Soprintend­enza speciale di Roma Archeologi­a, Belle arti Paesaggio ha svelato le nuove scoperte alla stampa, in attesa che i ritrovamen­ti vengano messi in sicurezza e riproposti al pubblico quando saranno ultimati i lavori per la metropolit­ana. “Si tratta di edifici risalenti all’Età Adrianea – commenta Rossella Rea, funzionari­o archeologi­co del ministero dei Beni culturali – adiacenti al dormitorio della caserma romana emersa nella primavera del 2016. È una scoperta eccezional­e, a Roma non è mai stata trovata una domus collegata alla caserma”.

Gli scavi, avvenuti a dodici metri di profondità, hanno riportato alla luce l’antica residenza del comandante della caserma, con pavimenti “di buona fattura inopus sectile (una tecnica che utilizza il taglio dei marmi, nd r) a quadrati di marmo bianco e ardesia grigia, a mosaico o in cocciopest­o ”, come racconta Simona Morretta, direttore scientific­o dello scavo.

Al centro di uno dei pavimenti si trova il mosaico più suggestivo, in cui un satiro e un amorino lottano (o forse danzano) sotto a un tralcio d’uva. Appena più in là, un ambiente riscaldato – p ro b ab i lm e nt e termale – e un ampio cortile con una fontana al centro.

NON È LA PRIMA volta che gli scavi della metropolit­ana di Roma consentono scoperte del genere: “La Metro C – ricorda Francesco Prosperett­i, direttore della Soprintend­enza – fi n dalla sua prima stazione a Pantano, nei pressi dell’antica città di Gabii, si è dimostrata uno strabilian­te cantiere archeologi­co”. Due anni fa emersero i dormitori dei militari, ma negli anni scorsi gli scavi avevano permesso il ritrovamen­to, tra gli altri, di un grande bacino idrico a San Giovanni e dell’antico Audito- rium di Adriano vicino a Piazza Venezia.

Accanto all’importanza archeologi­ca delle scoperte c’è però la questione dei lavori per la Metro C, attiva in 21 stazioni ma ancora in attesa di completame­nto nell’ultimo tratto, dopo continui rinvii. L’ultimo è arrivato poche settimane fa, quando il Comune, la società Roma Metropolit­ane e il consorzio Metro C hanno dovuto rimandare l’in au gu ra zi on e della stazione di San Giovanni – punto di snodo con la linea della Metro A – inizialmen­te prevista per marzo.

Adesso, mentre la Procura contabile della Corte dei Conti chiede 221 milioni di euro di risarcimen­to a 25 ex dirigenti per l’aumento dei costi di costruzion­e della Metro C, la fine dei lavori tra San Giovanni e Fori Imperiali è prevista per il 2022. La data di consegna, promette Prosperett­i, non verrà condiziona­ta dai nuovi ritrovamen­ti: “Ne abbiamo parlato anche con Raffaele Cantone (presidente dell’Autorità nazionale anticorruz­ione, ndr) e abbiamo convenuto che il progetto può essere portato avanti senza significat­ivi ritardi nella realizzazi­one dell’opera pubblica”.

ANCORA pochi giorni e i ritrovamen­ti saranno infatti rimossi dal cantiere: “Tra un paio di settimane li metteremo in sicurezza dentro a container per conservarl­i al meglio, proprio come avvenuto per le caserme ritrovate due anni fa”. L’obiettivo è quello di restituire al pubblico tutte le scoperte: “Vogliamo che Amba Aradam ospiti questi ritrovamen­ti – assicura Prosperett­i – che verranno riportati qui a gallerie completate. Sarà la stazione più bella del mondo”.

Nella Capitale Soprintend­enza: “La data di consegna non subirà ritardi” Fine dei lavori prevista nel 2022

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LaPresse Gli scavi La scoperta durante i lavori per la Metro C
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