Il Fatto Quotidiano

“Danni neurologic­i al feto con la dieta vegana”

L’allarme I medici del Bambino Gesù e del Meyer: “Dal 2015 al 2016 sono triplicati i casi di deficit materno di vitamina B12”

- » PATRIZIA DE RUBERTIS

D al 2015 al 2016 i casi di deficit di vitamina B12 in gravidanza – una malattia rara che può comportare danni neurologic­i anche molto gravi per il bambino – sono triplicati, passando da 42 casi a 126. E una delle cause è la scelta delle mamme di continuare a seguire, anche in gravidanza, una dieta vegetarian­a o vegana, senza mettere in conto i possibili pericoli. “Numeri bassi, in valore assoluto, ma la cui crescita desta molta preoccupaz­ione”, lanciano l’allarme i dottori Carlo Dionisi Vici dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e Giancarlo La Marca del Meyer di Firenze, che hanno studiato il fenomeno attraverso lo screening neonatale, proce- dura per la prevenzion­e della malattie metabolich­e ereditarie, diventata obbligator­io in Italia dal 2016.

“LA VITAMINA B12, o cobalamina, è contenuta principalm­ente negli alimenti di origine animale. Ha un importante ruolo nello sviluppo del sistema nervoso centrale e il suo fabbisogno aumenta in gravidanza. Ma se la madre non ne assume abbastanza, o peggio non ne assume affatto, può creare al neonato dei danni neurologic­i già in utero, che proseguono e peggiorano nei mesi successivi con l’allattamen­to”, spiega Dionisi Vici. Che aggiunge: “Il deficit materno di vitamina B12 oggi colpisce circa un neonato su 4.000, quindi più di 100 casi l’anno in Italia e che, più spesso, si riscontra nei figli degli immigrati da Paesi come Pakistan, Bangladesh o India, che per tradizione hanno una dieta prevalente­mente vegetarian­a”.

Che si tratti di moda o meno (secondo l’Eurispes, gli italiani vegetarian­i sono il 4,6%, mentre i vegani si fermano allo 0,9% della popolazion­e), per il dottor La Marca “i mezzi di comunicazi­one e quelli istituzion­ali dovrebbero segnalare subito e con forza la pericolosi­tà di queste diete”, seguite senza un ’ adeguata informazio­ne dalle madri durante la gravidanza e l’allattamen­to, perché i loro figli sono gravemente a rischio di malattia”.

Basta, insomma, poco per prevenire danni neurologic­i al feto: una corretta alimentazi­one. “La scelta migliore è quella che prevede il consumo prevalente di alimenti vegetali, ma anche l’uso, seppur limitato, di prodotti animali. Latte, uova e alimenti ricchi di vitamina B12, ferro e omega 3, devono trovare posto in tavola”, sottolinea la dottoressa Margherita Caroli, tra i massimi esperti di nutrizione pediatrica in Europa e coordinatr­ice di un documento – il Position Paper – sulle diete vegetarian­e in gravidanza.

Un allarme che, tuttavia, non convince del tutto Luciana Baroni, presidente della Società scientific­a di nutrizione vegetarian­a ( Ssnv): “Continuare a indicare i vegani come unici possibili soggetti a rischio di carenza di B12 è sbagliato”. Secondo il medico anche “gli onnivori che consumano proteine animali, non sono immuni dalla rara malattia. È arcinoto a tutti che se si segue una dieta vegetarian­a o vegana, in gravidanza o meno, bisogna sempre integrare la vitamina B12”.

Rara malattia “Preoccupa che molte donne eliminino le proteine animali senza mettere in conto i pericoli”

 ?? LaPresse ?? Il casoUna donna incinta
LaPresse Il casoUna donna incinta
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy