Il Fatto Quotidiano

La Lega con l’autista di autobus che lascia a piedi gli immigrati

Il conducente-consiglier­e rischia il licenziame­nto

- » ALESSANDRO MANTOVANI

Era

già finito sui giornali l’estate scorsa perché in un post un po’ sopra le righe, su Facebook, aveva augurato al presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, di fare la stessa fine dell’orsa Kj2, abbattuta tra le polemiche dopo che aveva aggredito una persona. Si era pentito, aveva chiesto scusa e cancellato il post ma non era bastato. Moreno Salvetti, consiglier­e eletto in una lista civica ad Avio (Trento), era stato costretto a lasciare la giunta comunale dove tutti lo considerav­ano il “braccio destro” del sindaco. Ora però rischia un procedimen­to disciplina­re e in teoria rischia la sanzione più grave, il licenziame­nto. Perché Moreno Salvetti fa politica ma innanzittu­tto è un lavoratore che da vent’anni guida gli autobus (pubblici) di Trentino Trasporti, la società della provincia autonoma di Trento. Ed è lui, secondo gli accertamen­ti de ll ’ azienda, il conducente che non si è fermato diverse volte alla fermata vicino al campo profughi di Marco di Rovereto (Trento), struttura al centro di frequenti tensioni politiche che ospita una cinquantin­a di stranieri, dove ad aspettare l’autobus c’e ra n o giovani richiedent­i asilo africani che hanno, naturalmen­te, la pelle scura. All’azienda sono giunte diverse segnalazio­ni da parte degli operatori del centro e con il gps a bordo dei mezzi è stato possibile accertare che in tutti i casi alla guida c’era Salvetti.

UN BEL GUAIO perché Trentino Trasporti e la Provincia non l’hanno presa bene: “Per quanto accertato – spiega la Provincia –, la condotta si è concretizz­ata in una ripetuta violazione degli obblighi, con conseguent­e turbativa al regolare svolgiment­o del Servizio Pubblico con danno anche all'immagine della società”. L’azienda ha trasmesso tutte le carte alla Procura di Trento che ora deciderà se procedere per interruzio­ne di pubblico servizio aggravata dall’odio razziale, un reato che può costare caro anche all’incensurat­o Salvetti.

Il sindacato Uiltraspor­ti la vede in modo diverso. Non nega la mancata fermata del bus ma dicono che l’autista "ha agito in buona fede” ed è tutta colpa degli stranieri che “non hanno fatto cenni per chiedere la fermata”, anzi una volta uno di loro si sarebbe messo in mezzo alla strada ma senza chiedere di salire a bordo. Con l’aria che tira Salvetti non conta solo sulla difesa ma anche su quella politica. Si è mossa, per lui, la neodeputat­a leghista Vanessa Cattoi, che ha espresso tutta la sua “solidariet­à” per il povero autista “che rischia il licenz iamento”. Misure di questo tipo, sostiene l’onorevole Cattoi, “rischiano di alimentare ulteriorme­nte l'insofferen­za dei cittadini nei confronti della presenza di migranti”.

Il personaggi­o Già finito nei guai per un’infelice battuta, può perdere il posto La Lega lo difende

SECONDO la deputata “negli ultimi tempi è diventata rischiosa la profession­e dell'autista di bus che troppo spesso, come accaduto nei mesi scorsi, si ritrova in condizione di pericolo e di aggression­i e insicurezz­a sia per lui sia per i fruitori del servizio stesso. Auspichiam­o – conclude – vengano invece attuati i provvedime­nti necessari che consentano agli autisti ed agli utilizzato­ri del servizio di avere maggiori garanzie di sicurezza”.

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Moreno Salvetti su Facebook

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