“Tempo di Libri”, la carica dei 100 mila
Dati non ancora ufficiali, ma l‘edizione 2018 è andata assai meglio della prima
Cento!
Cento! Nessuno ancora sgancia i numeri ufficiali, ma le presenze di Tempo di Libri 2 “sono in linea con le aspettative”, si lascia scappare il direttore Andrea Kerbaker. Tradotto: 100 mila presenze, se non addirittura 120 mila, in cinque giorni di fiera, quasi il doppio della scorsa edizione (60 mila in loco + 12 mila in città). E di queste, 16 mila vengono dalle scuole.
SONO RISULTATI lontani dal Salone di Torino (quasi 170 mila visitatori nel 2017), ma è un’ottima ripartenza considerato il passato flop. In attesa dei dati “seri”, Kerbaker e Ricardo Franco Levi dell’Aie hanno abbozzato un primo, gongolante bilancio: “La festa è riuscita. L’anno prossimo organizzeremo anche un party di chiusura”.
“Milano ha parlato”, rincara Levi. “Ha detto la sua: ‘Tempo di Libri ci piace e lo vogliamo ancora’. Perciò nel 2019 r ep li ch er em o sempre negli stessi spazi, sempre in questo periodo dell’anno e sempre con lo stesso direttore. Lui e io ormai siamo una coppia di fatto”. Aggiunge Kerbaker: “Ha funzionato anche il tempo meteorologico: sole benaugurale i primi due giorni, pioggia nel fine settimana”, che ha spinto molti a rifugiarsi al Portello. “Il programma ha ingranato al 90%, soprattutto la scansione in giornate tematiche, i percorsi con gli autori, il minuto di silenzio per Leopardi, gli stand specializzati – quello internazionale della Hoepli, la libreria dei ragazzi... –, i punti di ristoro con gelati e hot-dog, i laboratori”.
Inutile negare che “c’è ancora qualcosa da mettere a punto”: ad esempio, la “formula serale” e le vendite, come riportano le voci di corridoio. Tanti visitatori, pochi acquirenti: un po’ perché in questo periodo dell’anno non escono libri nuovi; un po’ perché i milanesi – a differenza che altrove – sono abituati ad acquistare in libreria.
HA LAVORATO bene, come l’anno scorso d’altronde, il Milan International Rights Center, non solo per la vendita dei diritti all’estero ma anche per dare respiro internazionale alla fiera. Magro, viceversa, è stato il parterre dei vip stranieri, per “sfortuna” (Sepúlveda e Doyle sono mancati per problemi famigliari) e pesante censura: Yasmine El Rashidi non ha potuto partecipare perché l’Egitto le ha negato il visto. “Un fatto gravissimo, che dovrebbe scuotere non solo il mondo della cultura, ma la politica tutta”.
Nessun attrito, poi, con i concorrenti: “Braccia aperte a BookPride e al Salone. Il successo di una rassegna fa gioco alle altre. Ci troveremo tutti insieme dopo Torino”. Milano intanto chiude stasera con l’ultimo canto del Paradiso, “che move il sole e l’altre stelle”. Le famose luci a San Siro.
Il direttore
“Il successo di una rassegna fa gioco alle altre Ci troveremo tutti insieme dopo Torino”